Dorothea Duisberg arrivò a Pinamar, oggi una delle località marittime più frequentate, nell’inverno del 1952. Era in Argentina da cinque anni, proveniente dal Nord Europa. Lei nei rifugi, suo marito Alfredo sui campi di battaglia, erano usciti indenni dai due conflitti mondiali. Dorothea – la cui storia è raccontata da Infobae – aveva bisogno di un luogo che, in qualche modo, le potesse ridare il benessere che otteneva dal Mare del nord. Scelsero Pinamar, dove arrivarono alle 20.30 del 26 luglio.

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Di quella sera ha un ricordo particolare: erano i momenti in cui moriva Eva Perón. “C’erano tante stelle, una notte meravigliosa. Quando arrivò l’annuncio della morte di Evita, le stesse scomparvero dal cielo. Nuvole. Piovve per tre giorni e tre notti di seguito. Fu incredibile”. Da quello piogge, Dorothea non abbandono mai più Pinamar. Ci è tornata ogni anno per fermarsi stabilmente dal 1990. Per lei quella spiaggia, il mare, è fonte di energia: “Il mare è mio fratello”.

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Oggi Dorothea ha 106 anni e, inevitabilmente, è una celebrità su quelle spiagge. Due figli, cinque nipoti, undici pronipoti. Ogni mattina passeggia sulla sabbia e, accompagnata dal bagnino Adrián Calabrese, entra in acqua. Per lei sono sufficienti pochi minuti per rigenerarsi, sentirsi in equilibrio con la vita. Ogni giorno, anche se piove o fa freddo, sempre in acqua. “Non posso vivere senza il mare, non posso andare via da Pinamar, dice. Certo, l’età non le permette di nuotare per centinaia di metri, anche in apnea. Ma non molla. Il suo ‘segreto’? “Vivo senza pensare all’età che ho”.


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La passione per il mare arrivò da bambina durante le estati passate sulle spiagge del meno ospitale Mare del nord. E c’è un’altra cosa che fa, oltre a immergersi in mare: “Tutti i giorni bevo acqua di mare, qualche sorso”. Secondo Dorothea, l’acqua di mare “cura tutti i malanni, mai ho necessità di andare dal medico né di assumere medicinali. Certo, la natura è cambiata. Prima c’erano tanti molluschi, migliaia sulla spiaggia, oggi no. Quello era il mio cibo, li mangiavo crudi, appena presi. Anche le telline, che oggi sono sparite. I giovani ora neanche li conoscono. Sono diminuiti anche i gabbiani, stiamo facendo del male alle natura”.

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