Cominciano a emergere i primi dettagli sul ritrovamento dell’aereo che trasportava il calciatore argentino Emiliano Sala da Nantes a Cardiff, scomparso il 21 gennaio mentre era in volo sullo stretto della Manica. I responsabili delle ricerche hanno informato che è stata individuata “la maggior parte” del velivolo in fondo al mare.

“È spezzato, ma la maggior parte è lì”, ha dichiarato David Mearns, rappresentante della Blue Water Recoveries, la società incaricata delle difficili ricerche.

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“Abbiamo effettuato una lunga serie di passaggi e scansioni ad alta risoluzione che hanno potuto definire che si trattava molto probabilmente di un aereo”. Di lì l’intervento della nave Geo Ocean 3, più attrezzata. Arrivati sul luogo hanno immerso un sommergibile comandato a distanza con telecamere e fari. Dalle immagini rilevate hanno avuto la certezza che si trattava dell’aeromobile, che mostrava ancora visibile il numero di matricola.


Al primo momento, nella giornata di domenica 3 febbraio, non è stato accertato se i corpi di Emiliano Sala e del pilota 59enne David Ibbotson sono all’interno del relitto, precisano le parti coinvolte nella ricerca. È per questo che la famiglia di Sala chiede disperatamente che si recuperi l’aereo.

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Nelle prime ore di lunedì, il comunicato della società impegnata nelle ricerche e le autorità britanniche. Nelle immagini catturate in video dal piccolo sommergibile “un occupante è visibile tra i resti”. Ora, a maggior ragione, si dovrà tentare il recupero. Le operazioni potrebbero attivarsi solo nella giornata di martedì, a causa delle proibitive condizioni meteo.

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