Svolta nel caso dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto negli ambienti della tifoseria della Lazio come Diabolik, ucciso con un colpo di pistola alla testa al parco degli Acquedotti lo scorso 7 agosto del 2019. Polizia e carabinieri, coordinati dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Roma, hanno proceduto al fermo di Raúl Esteban Calderón. Per lui l’accusa è di omicidio aggravato dal metodo mafioso.

omicidio fabrizio piscitelli diabolik arrestato presunto killer raul esteban calderon

Il provvedimento di fermo, emesso il 13 dicembre, è stato successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari con una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Raúl Esteban Calderón, 51enne nato a Buenos Aires e residente a Tor San Lorenzo, località del litorale romano, vive in Italia da diversi anni.

Come spiega una nota della procura capitolina, l’omicidio di Fabrizio Piscitelli è stato interamente ripreso da una telecamera privata mostrando l’intera azione del killer: l’uomo si avvicina a Piscitelli, esplode il colpo e fugge. “Le fonti di prova su cui si è fondata l’adozione del provvedimento sono costituite: dagli elementi raccolti dalla Squadra mobile e dalla polizia scientifica nel corso del sopralluogo effettuato sul luogo e nell’immediatezza del fatto e in particolare da un filmato estratto da una telecamera installata in zona con la quale è stata ripresa l’esecuzione del delitto”, descrive la stessa nota.


Inoltre, “dall’analisi tecnica del filmato dell’omicidio eseguita prima dalla polizia Scientifica e successivamente dal consulente tecnico incaricato dalla procura è emersa una chiara compatibilità tra il killer visibile nel filmato e il soggetto gravemente indiziato”. Viene anche precisato che per le indagini sono state effettuate attività di intercettazione che hanno consentito di acquisire significativi elementi di riscontro in merito all’esecutore materiale dell’omicidio.

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Calderón è stato raggiunto anche da un’altra misura cautelare in carcere con un cittadino italiano, Enrico Bennato, poiché “gravemente indiziati dell’omicidio di Shehaj Selavdi, ucciso sulla spiaggia di Torvaianica il 20 settembre del 2020.

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