Una maglia di Diego Armando Maradona ‘sacrificata’ nella ancora dura battaglia contro il coronavirus. E non una maglia a caso, ma quella che il Pibe de Oro ha indossato al Napoli nel 1987. Il cimelio, ricordo di un’era gloriosa nella vecchia Partenope, passerà di sicuro nelle mani di un degno nuovo proprietario dopo un’asta organizzata dalla Fondazione degli ex calciatori Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro, altri due pezzi di storia ai piedi del Vesuvio.
E ha ragione Ferrara nell’affermare che “mai avrei immaginato di dovermi privare di una maglia di Diego, ma lo faccio al fine di ricavare risorse per la lotta contro la pandemia”. Non solo l’obiettivo, anche lo slogan dell’iniziativa sintetizza l’umore che si muove attorno a segni di tempi ormai andati ma ancora carichi di emozione per chi ne ha ricordo: Je sto vicino a te Uniti per Napoli.
Ricordi, appunto. Fortissimi, come spiega il racconto di Ciro Ferrara: “Questa maglia mi ricorda un momento emotivamente difficilissimo: nel giugno 1987, la notte prima del mio debutto in Nazionale, Azeglio Vicini entra in camera e mi comunica che avrei giocato titolare, scatenando in me una gioia immensa finché, prima di andare via, il gelo: “…e dovrai marcare Maradona”.
Il ricavato della raccolta, come anticipato dai promotori, sarà destinato all’acquisto di beni di prima necessità in collaborazione con alcune associazioni del territorio già individuate.
Non solo in nome di Maradona: Napoli e i suoi gioielli del pallone si ritrovano uniti, con convinzione, per il bene della capitale del Sud. Ciccio Baiano, Salvatore Bocchetti, Marco Borriello, Mimmo Criscito, Danilo D’Ambrosio, Antonio Di Natale, Gianluigi Donnarumma, Antonio Floro Flores, Pasquale Foggia, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Armando Izzo, Rolando Mandragora, Antonio Mirante, Vincenzo Montella, Antonio Nocerino, Raffaele Palladino, Fabio Pisacane, Fabio Quagliarella, Luigi Sepe, Stefano Sorrentino, Guglielmo Stendardo e Pino Taglialatela sono i nomi che si sono messi a disposizione, con relative maglie.
Oltre a Fabio anche Paolo Cannavaro: “Restiamo impegnati su vari fronti è quello della nostra città rimane primario. Ogni volta la sensazione è quella di provare a restituire, al territorio e alle persone, ciò che Napoli continua a darci senza chiedere nulla in cambio”.
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