Boca Juniors-River Plate ancora a rischio rinvio. Dopo la costretta decisione di ieri di spostare la prima finale di Copa Libertadores a domenica 11 novembre alle 16, nulla è ancora deciso. Perché le condizioni climatiche non promettono nulla di buono e lo stato della Bombonera non sarebbe adeguato a un match di tale portata agonistica e storica.

Dunque, palla al centro, ma solo sulla carta. Oggi alle 11 argentine, le 15 in Italia, la Conmebol si deve pronunciare. Per il fischio di inizio o per un ulteriore slittamento. Eventuale data prevista, sabato 17 novembre, cioè una settimana esatta prima della seconda finale al Monumental, prevista per sabato 24 novembre.


Un’attesa senza fine per i tifosi di entrambe le squadre, ma anche per tutti gli appassionati di calcio in Argentina e nel mondo. Boca Juniors-River Plate si è difatti trasformato, legittimamente, in un eventi di portata globale, come anche dimostrato dagli arrivi a Buenos Aires di spettatori da ogni parte del mondo, Emblematico è il caso riportato dai media argentini di un ragazzo giapponese che aveva acquistato biglietti aerei per un blitz. Assistere alla partita e ripartire subito. Ma tante sono le storie attorno al particolare Superclásico.

Daniel Angelici

Parla anche Daniel Angelici, il presidente della squadra Xeneize, che subordina l’apertura della ‘cancha’ alle condizioni meteo e a una nuova e attenta verifica sulla praticabilità del terreno di gioco. “Non apro lo stadio se non c’è la garanzia di poter giocare e la decisione non arriva prima delle 12 (le 16 in Italia, ndr). Parleremo con i dirigenti del River e della Conmebol in mattinata e prenderemo una decisione comune”. Angelici, comunque, riportano i media locali, è poco ottimista.

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