Verosimilmente, Selección a parte, sarà la partita più importante nella storia del calcio argentino. La finale della Copa Libertadores 2018 sarà tra Boca Juniors e River Plate con l’andata che si giocherà alla Bombonera, il 10 novembre, e il ritorno al Monumental, due settimane dopo.

Sembra quasi uno scherzo che gli Dei del calcio hanno tirato ai loro adepti, soprattutto quelli sudamericani, che dal prossimo anno vedranno la coppa continentale più importante disputare la partita conclusiva in campo neutro. Ma questa finale di Copa Libertadores, l’ultima che si disputa con andata e ritorno, doveva evidentemente avere qualcosa di mitologico, ed essere celebrata in entrambi i templi.


Saranno in molti a non dormirci la notte, e passeggiare per le strade di Buenos Aires in questi giorni sarà un privilegio per pochi. Un Superclasico, come da 113 anni a questa parte, ma stavolta in palio ci sarà anche il titolo di campione continentale, oltre a tutto il resto. La prima e unica volta in cui le due squadre si sono affrontate in una finale risale al lontanissimo 1976. Si giocava la finale del campionato Nacional, e il gol del boquense Rubén Suñé regalò alla leggenda quella che passerà alla storia come ‘la noche inmortal’. Almeno fino a oggi.

È difficile prevedere cosa succederà, e quanto profonda sarà la delusione degli sconfitti, e la grande la gioia dei vincitori: che tu sia ‘bostero’ o ‘gallina’, niente sarà più come prima.

“Bocciato all’università perché gioco nel Boca Juniors”. Col River Plate non ci sarà mai tregua

Marcelo Gallardo e Guillermo Barros Schelotto

Ci fosse giustizia, sarebbe possibile far ritornare in campo Maradona e Riquelme da un lato, Francescoli e Cavenaghi dall’altro, e qualche altra decina di fuoriclasse. Ma si giocherà 11 contro 11, e due dei condottieri storici siederanno in panchina. Marcelo Gallardo da un lato, per tredici stagioni al River Plate e la Copa Libertadores sollevata nel 1996. Guillermo Barros Schelotto dall’altro, dieci stagioni al Boca con ben quattro Libertadores alzate al cielo. Toccherà a loro vivere una notte epica, con nuovi idoli che attendono di far emozionare milioni di tifosi già trepidanti, regalando loro un Superclasico ancor più da leggenda.

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