“Sentono la mia mancanza e io la loro”: così Daniele De Rossi, parlando della sua famiglia, della lontananza da Roma aveva motivato, il 6 gennaio, il suo addio al Boca Juniors, a Buenos Aires, all’Argentina. Eppure, dice, quella breve esperienza con la impegnativa maglia xeneize gli è rimasta nel cuore. L’ex centrocampista si è raccontato in una intervista al quotidiano argentino La Nación. Argomento principale, ovviamente, il Boca.

I ricordi sembrano essere tanti. “Mi sveglio all’alba e scrivo a Osvaldo ‘mandami due o tre chili di tortilla di patate’. E non ho più mangiato quella carne. Guardando La Casa de Papel con mia moglie, quando Palermo ha parlato, in argentino, ci siamo guardati l’un l’altro e abbiamo quasi iniziato a piangere”, ha raccontato l’ex 16 del Boca Juniors.

daniele de rossi intervista allenatore boca juniors

Chiedono a De Rossi se la famiglia è stata davvero l’unica ragione del rientro anticipato in Italia. “Non dico bugie, non dico mai bugie perché non ho motivo di mentire. Io non mento. Non mi sarei mai perdonato l’aver usato mia figlia come motivo per nascondere una scusa. Nel novembre dello scorso anno ero già convinto e avevo preso la decisione: mia figlia mi mancava molto. Sono dovuto tornare a Roma”, ha confermato.


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E ancora: “Quando sono tornato al centro d’allenamento del Boca ho sentito di essere nel posto giusto al momento sbagliato. Ma non passa una settimana che non mi manchi tutto del Boca, di Buenos Aires, e mi dispiace, perché mi dicono che la situazione in Argentina è molto complicata e temo che il giorno in cui potrò tornare, non troverò il paese che ho lasciato. Nel paese in cui mi trovavo e mi sentivo come a casa”.

Quella di Daniele De Rossi è quasi una promessa di tornare laggiù. Non nasconde il desiderio di tornare al Boca: “Come allenatore. Per fare da tecnico quello che non sono riuscito a fare da giocatore”.

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“Non so se sarò un buon allenatore, ma penso di essere molto vicino a diventare un tecnico. Mi sento pronto e entusiasta. Faccio già riunioni con il mio staff tecnico. Anche senza una squadra, stiamo già lavorando insieme, guardiamo le partite ma non ho fretta. La possibilità però mi entusiasma perché voglio farlo davvero”. Insomma, sembra avere le idee chiare: tornare a Buenos Aires e allenare il Boca Juniors.

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