Dopo la traumatica uscita dai mondiali ‘per piede’ della Francia, è dal Ct dei ‘gelletti’ che arriva un, non tanto indiretto, sfottò. Didier Deschamps, in conferenza stampa alla vigilia del quarto di finale contro l’Uruguay, si è lasciato andare a commenti sulla Selección. “Nel 2014 siamo usciti per mano della Germania, che invece abbiamo eliminato all’Europeo di due anni fa in semifinale. Quello, però, era un altro avversario. Se ogni volta arriviamo nelle fasi a eliminazione diretta dei grandi tornei per nazioni, allora la ‘mia’ squadra può essere definita competitiva. Questo mi sembra un dato incontrovertibile”. “L’Uruguay – ha aggiunto – è una squadra sudamericana, molto difficile da affrontare: ci troveremo di fronte avversari solidi e aggressivi. L’Uruguay non è l’Argentina, per noi le difficoltà aumenteranno, anche in relazione alle ambizioni dei nostri avversari”.

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Qualche ora prima, poco, pochissimo entusiasmo dopo le parole di Diego Armando Maradona. Il Pibe de oro ha dichiarato che tornerebbe con piacere ad allenare la nazionale argentina senza chiedere nulla in cambio. “Tornerei in nazionale e lo farei gratis, non chiederei nulla in cambio”, ha detto l’eroe dello stadio Azteca in una trasmissione di Telesur, l’emittente satellitare chiavista. “Durante il Mondiale in Russia – ha continuato – ho visto una nazionale brasiliana molto forte che è sulla buona strada per vincere il torneo. Mi piace il lavoro che ha fatto Tite”. Maradona, va ricordato, ha allenato la nazionale argentina dal 2008 al 2010. E non è stata un’esperienza memorabile. Identico trattamento dei tifosi quando, nel 2012, si offrì come allenatore del Boca Juniors.


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