Procedono le attività di indagine della magistratura per accertare eventuali comportamenti colposi sulla morte di Diego Armando Maradona e va avanti anche l’iter per la quantificazione del suo patrimonio personale. Cinque gli eredi, almeno finora, i figli (riconosciuti) interessati alla successione: Dalma, Gianinna, Jana, Diego Junior e Dieguito Fernando rappresentato da Verónica Ojeda, ex compagna del Diez.
Come già anticipato nelle scorse settimane non è semplice accertare con precisione beni e denaro lasciati da Maradona, anche per una parziale loro collocazione all’estero. E proprio da oltre confine sono arrivate in Argentina notizie di una proprietà del Pibe de oro a Cuba. È stato Mauricio D’Alessandro, avvocato vicino a Maradona e a Matías Morla, a informare in televisione su una telefonata ricevuta dall’isola dei Barbudos.
Nota è la passione di Diego Armando Maradona per Cuba e l’affetto per Fidel Castro, anche per affinità politiche. Nell’isola, Maradona ha trascorso tempo in diverse occasioni, soprattutto alla fine della sua carriera.
Poco prima della morte, peraltro, uno dei figli di Fidel, Antonio ‘Tony’ Castro si era offerto di ospitarlo a Cuba dopo l’ultimo intervento. Ed è lui l’autore della telefonata arrivata a Buenos Aires.
“Ha chiamato il figlio di Fidel Castro per ricordare a Morla che il Líder Máximo gli aveva regalato la casa de La Pradera”. Tuttavia, si è fatto riferimento alla prima dimora di Maradona a Cuba ma quella di sua proprietà sarebbe la seconda che ha abitato nell’isola, a L’Avana.
Come riferito da D’Alessandro, un anziano è stato incaricato, direttamente dal figlio di Fidel, di prendersi cura dell’immobile. Nel quale, aggiunge, ci sono decine di oggetti che riguardano l’ex stella argentina: “Serviranno a creare un museo”. Perché se a Cuba il calcio non è uno sport popolare lo è sicuramente la figura di Maradona.
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