A poco più di sei mesi dalla morte di Diego Armando Maradona, arrivano nuove foto della casa, situata nel quartiere privato San Andrés, nalla località di Tigre, nella quale il Pibe de Oro ha terminato la sua magica quanto burrascosa esistenza. Le immagini (tutte diffuse dall’emittente argentina Tn) dimostrano che si tratta di un luogo non adatto alle necessità di Maradona, in convalescenza dopo l’intervento alla testa.
Nonostante i ‘pochi comfort’ è emerso che per tre mesi di locazione erano stati pagati in anticipo 16mila dollari per un contratto, valido fino al 31 gennaio del 2021, firmato dalla figlia Jana Maradona. Diego ci è stato dall’11 novembre al 25, giorno della sua morte.
A sceglierla è stata Vanesa Morla, sorella del noto Matías Morla, avvocato di Diego Armando Maradona. Stando alle evidenze mediche del Diez, come è stato sottolineato in più occasioni dopo il suo decesso, non era il luogo adatto per lui.
La casa in cui è morto Maradona, al piano terra, era composta da una cucina, una playroom adibita a stanza da letto, un bagno e un soggiorno. La stanza in cui dormiva era vicina a un piccolo bagno e una porta scorrevole tentava di garantire un minimo di privacy, che non c’era. Al secondo piano, invece, quatro stanze e un bagno più grande di quello in uso a Diego.
Secondo i suoi assistenti, ascoltati durante l’inchiesta, Maradona occupava la parte bassa e meno confortevole della casa per evitargli di fare le scale, avendo difficoltà di deambulazione per i problemi alle ginocchia e, comunque, per evitare sforzi dopo l’intervento per l’ematoma subdurale.
Continua, intanto, l’attività dei magistrati della procura di San Isidro per accertare eventuali responsabilità in un caso che ha preso le mosse con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Al momento sono sette gli imputati: il neurochirurgo e medico personale Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Díaz, il medico Nancy Forlini, l’infermiere del turno di notte Ricardo Omar Almirón, l’infermiera del turno diurno Dahiana Gisela Madrid e il responsabile degli infermieri Mariano Ariel Perroni.
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