Il medico personale, Leopoldo Luque, e la sua psichiatra, Agustina Cosachov, “hanno abbandonato Diego Armando Maradona al suo destino”. Questo è il quadro che emerge dalla perizia redatta su incarico dei magistrati di San Isidro che indagano sulla morte del Diez. In sostanza, entrambi avrebbero potuto fare di più. Si parla di un documento di settanta pagine in cui viene dettagliata la condizione di Maradona e la condotta del suo staff medico.

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Leopoldo Luque

Secondo i periti, Luque e Cosachov si erano rappresentati l’evento fatale accettandolo passivamente, non modificando la propria condotta rispetto al peggioramento delle condizioni di Maradona. Cioè non avrebbero adeguato la terapia e gli interventi necessari macchiandosi di omissioni gravi.

La perizia, stando alle indiscrezioni, parla di un Diego Armando Maradona “abbandonato al proprio destino”. Che forse avrebbe potuto essere diverso. Decisioni e comportamento dello staff medico “è stato inadeguato insufficiente e temerario”.


Emerge, inoltre, che almeno alla data dell’ultimo ricovero, durante il quale è stato sottoposto a un intervento per un ematoma subdurale, non sarebbe stato nel pieno delle sue facoltà mentali né in grado di prendere decisioni in modo autonomo sulla sua salute.

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La parte più ‘pesante’ della perizia spiega che la fine di Diego Armando Maradona “è cominciata dodici ore prima delle 12.30 del 25 novembre del 2021 (ora della sua morte, ndr)”. Cioè “presentava segni inequivocabili dell’agonia” che porta i periti ad affermare che “il paziente non è stato adeguatamente controllato dalle ore 00.30 dello stesso 25 novembre”.

Non si esclude che l’ipotesi di reato a carico di Luque, Cosachov e altri possa mutare da omicidio colposo alla ipotesi più grave di dolo eventuale “essendo stati ignorati i rischi di perdere la vita presentati” da Maradona. Più pesante sembra la situazione di Leopoldo Luque che, stando agli esperti interpellati dalla procura, non sarebbe mai stato presente nell’ultimo luogo di dimora di Maradona durante tutto il mese di novembre.

Infine, il quadro cardiaco. La mancanza di controlli viene definita non giustificabile nel caso di un paziente come Maradona, che avrebbe richiesto accertamenti periodici e adeguati. Che, evidentemente, non sono stati effettuati.

Maradona, a Napoli una scultura dell’artista argentino Alejandro Marmo

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