Il calcio argentino in lutto per la morte di José Luis Brown, il “Tata”. Con la maglia albiceleste è stato campione del mondo a Messico 1986, autore di un grande gol nella finale contro la Germania. Il Tata Brown si è spento a 62 anni nella notte tra il 12 e il 13 agosto in una clinica di La Plata. Da anni lottava contro l’Alzheimer.

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Ha brillato nel club Estudiantes La Plata lasciando una impronta indelebile come capitano, quando la squadra vinse, nel 1982, il campionato nazionale con Carlos Bilardo allenatore. Ed è stata proprio la società dell’Estudiantes a informare i tifosi e il paese.


“Un giorno di massima tristezza per la famiglia Albirroja (i colori della squadra, ndr). Ci lascia il nostro gladiatore José Luis Brown. La sua memoria e il suo amore per il club resteranno in eterno. Hasta siempre, Tata! Capitano, campione del mondo”, si legge sui social dell’Estudiantes.


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Lo scorso gennaio, Brown fu costretto a un ricovero d’urgenza a causa della sua malattia degenerativa. Da quel momento le sue condizioni si erano mostrate in progressivo peggioramento. Era stato suo figlio Juan Ignacio a rendere pubblica la malattia del padre, che ha fatto storia con Diego Armando Maradona nei mondiali più sentiti dalla nazionale argentina, anche per le note vicende con l’Inghilterra. Fu il secondo mondiale vinto dall’Argentina.

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“Non ci riconosce. Se ci riesce non riesce a manifestarlo. Non riesce a parlare. Fisicamente lo si vede bene, ma il male è nella sua testa. È tanto triste per chi gli sta intorno”, aveva dichairato Maradona in una intervista radio.


José Luis Brown aveva avviato la sua carriera calcistica nelle divisioni inferiori dell’Estudiantes La Plata. Il suo debutto in prima squadra nel 1975, trasformandosi in poco tempo in un vero idolo, conquistando il Torneo Metropolitano del 1982 e il Torneo Nacional del 1983, sotto la guida di Carlos Salvador Bilardo.


Nel 1985 il trasferimento al Club Atlético Nacional de Colombia. Poi il ritorno in Argentina per giocare nel Boca Juniors e, ancora un anno dopo, al Deportivo Español. In Europa ha giocato con i francesi dello Stade Brestois nel 1987 e in Spagna con il Real Murcia nel 1989. Tornato definitivamente in Argentina, chiuse la sua carriera con la maglia del Racing Club tra il 1989 e il 1990.

suNella Selección ha disputato 36 partite segnando una sola rete. Che ne vale tante: c’è anche la sua firma sulla storica finale di Messico 1986 vinta dagli argentini per 3-2.

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