Per il Boca Juniors si va verso nuove elezioni interne alla società, che potrebbero portare a un cambio di dirigenza dopo quella portata avanti da Jorge Amor Ameal e Román Riquelme. E proprio da una cordata avversa a quella attuale arriva un altro sorpredente progetto sul nuovo stadio del Boca Juniors. Prevede un cambio totale, storico, anche allontanandosi da quella che, da sempre, è la casa, il ‘tempio’ del mondo xeneize.

Nuovo stadio del Boca Juniors, il progetto sull’Isola Demarchi: il più grande del continente

È il progetto anticipato da Jorge Reale, imprenditore dato vicino alla cordata che fa capo a Andrés Ibarra, uomo a sua volta vicino all’ex presidente Mauricio Macri intenzionato a tornare alla guida della società Azul y oro. Il primo aspetto che si nota è un ‘trasloco’ della Bombonera di alcune centinaia di metri. Un modo, sottolineano gli autori del progetto, per non lasciare il quartiere de La Boca che ha visto nascere la storia cominciata nel 1905. Le mani dei progettisti sono le stesse del nuovo moderno stadio di Santiago del Estero, il Madre de Ciudades, e anche lo stile è molto simile.

L’idea è quella di avere il migliore e più grande stadio del continente e renderlo la sede principale dei Mondiali del 2030 nel caso in cui prevalga la candidatura di Argentina, Paraguay, Cile e Uruguay. La nuova location è stata individuata sulla Isla Demarchi, un fazzoletto di terra all’estremo sud di Puerto Madero ma territorialmente appartenente al barrio de La Boca, a poco più di un chilometri dall’attuale impianto xeneize. I primi rilievi degli esperti hanno potuto verificare la fattibilità, la compatibilità del progetto rispetto a quel luogo.


nuovo stadio boca juniors isla demarchi

Secondo le prime indiscrezioni, il nuovo stadio del Boca Juniors potrebbe raggiungere una capienza di 128mila spettatori, con un effettivo di 107mila per essere allineati alle norme sulla sicurezza. La Isla Demarchi non sarebbe una novità per il Boca giacché negli anni Sessanta e Settanta lì funzionava la Città sportiva del Boca Juniors e già l’allora presidente del club, Alberto J. Armando, aveva avuto l’idea di costruire il nuovo campo per 150mila spettatori da inaugurare nel 1975 permettendo di essere lo stadio principale di Argentina 1978. Problemi e contrasti a livello istituzionale resero impraticabile il progetto.

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Questione finanziaria: come affrontare una spesa così ingente? La via potrebbe essere quella di capitali stranieri, non difficili da reperire dato l’amore per il calcio argentino in tutto il mondo ed è vero soprattutto quando si parla, a livello di club, di Boca Juniors e River Plate. Inoltre, aggiungono i sostenitori del progetto, vendere in anticipo 30mila posti a 5mila dollari l’uno farebbe entrare 150 milioni di dollari, la metà circa dell’intero costo previsto.

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Ma il vecchio stadio, la Bombonera, non cadrebbe nell’oblio, non sarebbe giusto per la sua storia, per i suoi tifosi, per quello che rappresenta da decenni. Resterebbe a disposizione delle squadre infreriori del Boca e del calcio femminile, ma anche aperto a eventi speciali e accentuando la sua vocazione turistica, essendo uno dei principali luoghi visitati dai turisti a Buenos Aires.

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