River Plate-Boca Juniors si gioca o no? Prima di tutto c’è l’imbarazzo. Del club ospitante per il comportamento violento di alcuni suoi tifosi. Dei responsabili della sicurezza – polizia nazionale e della capitale – per avere, probabilmente, non predisposto il migliore piano di sicurezza. E c’è anche la vergogna, quella provata da un paese intero costretto a mandare, praticamente in mondovisione, immagini orribili di un paese che non è quello che si è visto. Quello che attendeva una finale storica, indimenticabile, che si è trasformata in pura follia. Ma a questo punto che succede?

L’ultima decisione della Conmebol è stata quella di rinviare la finale di Copa Libertadores a domenica 25 novembre. Come se nulla fosse. Con il dubbio di sempre: cancellare tutto per ‘dare una lezione’ o dimostrare che lo sport, quello sano, deve vincere sopra ogni cosa? Ciò che è certo è che se fosse stato per i presidenti Conmebol e Fifa, le squadre avrebbero dovuto giocare senza se e senza ma, alle 18, poi 19, poi 19.15 di ieri. Ma ha prevalso il buonsenso, stimolato soprattutto dal presidente del Boca Juniors e dai suoi ragazzi. “Vogliono costringerci a giocare, ma noi non siamo nelle condizioni di farlo”, aveva chiarito Carlos Tevez alla stampa. E così la pensavano anche gli altri giocatori azul y oro. La posizione è ancora questa?

A poche ore dalla finale (oggi alle 17 locali, 21 in Italia) i dubbi restano. Perché è nelle possibilità che il Boca Juniors ‘chieda i punti’ come si dice laggiù, reclamando una vittoria a tavolino. Ma sarebbe la conclusione giusta? Una finale così, di un torneo del genere, forse non può avere un epilogo ‘burocratico’. C’è un’altra parte della squadra Xeneize che, addirittura, propone di darla vinta al River Plate, non presentarsi, fare in modo che i Millonarios vincano così. Quasi una umiliazione.



C’è la massima incertezza, ancora. Le resistenze a disputare l’incontro arrivano dal Boca. Al momento – a una decina di ore dal controverso fischio di inizio – le cose stanno così, nessuno riesce a capire come andrà a finire perché le varie ‘diplomazie’ lavorano incessantemente. Ci saranno i tifosi del River al Monumental, come annunciato dalla società? Si opterà per una tristissima finale a porte chiuse? Un epilogo disastroso dalle mille polemiche, fino a contemplare i retroscena più assurdi, che sconfinano nella politica. In questo, c’è da dire, Argentina e Italia sono davvero paesi fratelli. Si attendono comunque sviluppi a breve.

IL RESOCONTO DELLA FOLLIA E I VIDEO DA BUENOS AIRES

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