Per quanto il termine sia poco appropriato a un’opera artistica, El Abrazo di Alejandro Marmo è ormai ‘virale’. Dopo l’installazione nell’aeroporto romano di Fiumicino, il singolare abbraccio ha trovato collocazione anche presso l’ingresso principale dell’istituto di oncologia “Ángel H. Roffo” della Uba, Università di Buenos Aires. La scultura di metallo donata dall’artista ha un’altezza di quattro metri ed è stata realizzata con l’ormai nota tecnica dello scultore argentino.

alejandro marmo el abrazo


Alejandro Marmo – la cui famiglia è originaria di San Rufo, un comune tra Cilento e Vallo di Diano – realizza le sue opere con residui industriali. Scarti che trovano un loro utilizzo nella migliore forma possibile, l’arte. Un metodo che ha in sé anche un chiaro messaggio ambientale, in una società che affoga tra i residui della sua ‘fretta’ di andare incontro al progresso.


Un abbraccio può avere diversi significati, diverse finalità. E anche El Abrazo installato presso l’istituto di oncologia ha il suo. “Il vero abbraccio è la lotta quotidiana di pazienti, medici, infermieri e lavoratori del Roffo nell’avversità della malattia”, questo il senso dell’opera spiegato dallo stesso Marmo. “Che sia testimone di quello che succede ogni giorno, accompagnandoci in silenzio nel prevenire il virus della collera e curare il corpo”.


alejandro marmo eva perón 9 de julio


El Abrazo, in sue varie versioni, è presente anche in altri luoghi tra Buenos Aires, località della provincia di Buenos Aires e Entre Ríos. Alejandro Marmo è anche l’autore della celebre gigantografia di Evita Perón sulla facciata dell’attuale ministero della Salute e dello Sviluppo sociale, realizzata sempre con la stessa tecnica.

Italia-Argentina, “El abrazo” di Alejandro Marmo esposto nell’aeroporto di Fiumicino. “Un ponte tra due continenti”

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