Uno spaccato dell’emigrazione italianain Argentina, tra chi ce l’ha fatta e chi no. Emerge anche questo dal celebre film Il Gaucho (1964, prodotto da Mario Cecchi Gori) diretto da Dino Risi con un cast per l’epoca stellare con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Silvana Pampanini, Amedeo Nazzari. Una commedia della durata di 95 minuti che mostra la Buenos Aires dell’epoca, ancora destinazione di speranza per molti italiani e occasione di business tra Italia e Argentina.

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Il cast vede anche la partecipazione di Maria Grazia Buccella, Annie Gorassini, Nando Angelini, Guido Gorgati, Norberto Sanchez Calleja, Nora Carpena, Aldo Vianello, Umberto D’Orsi, Francesco Mulè, Maria Fiore, Jorgelina Aranda, Vicky Astori, Amarita Castro, Mario Mario, Nelly Panizza, Nelly Tosolin con sceneggiatura di Ettore Scola, Ruggero Maccari, Tullio Pinelli, Dino Risi.

Per Vittorio Gassman Il Gaucho è stato l’unico dei suoi 140 film girato in Argentina. Per lui, però, non è stata la prima volta nel paese sudamericano. Prima di allora, nel 1951, a Buenos Aires aveva incontrato l’allora presidente Juan Domingo Perón e la moglie Eva. Aveva 29 anni ed era già celebre anche in Argentina per l’indimenticabile Riso Amaro del 1949.


Di quel suo viaggio è passato alla storia il suo rifiuto per il rito della yerba mate, da lui definito “una schifezza”. Gassman era in Argentina per impegni teatrali, motivo che lo ha portato di nuovo laggiù nel 1963 e diverse altre volte negli anni e decenni successivi.

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Nino Manfredi e Vittorio Gassman (Immagine: Cecchi Gori Entertainement, cgentertainment.it)

Il film Il Gaucho racconta di Marco Ravicchio (Vittorio Gassman), incaricato delle pubbliche relazioni di una modesta casa di produzione cinematografica italiana, che parte per Buenos Aires, con un volo della Aerolíneas Argentinas, per presentare un film a un festival. È accompagnato da uno sceneggiatore famelico e squallido, due attricette in cerca di pubblicità e una terza attrice, Luciana (Silvana Pampanini), non più giovanissima, che spera di veder finalmente coronato da giuste nozze l’annoso corteggiamento di un facoltoso argentino.

A Buenos Aires il gruppetto è assillato dalle continue, impetuose manifestazioni di simpatia d’un facoltoso emigrato italiano, l’ingegner Marucchelli, il quale ha fatto della nostalgia il suo hobby preferito. Questo, a sottolineare l’immagine che gli italiani avevano dell’Argentina di quegli anni, è un imprenditore della macellazione e della lavorazione della carne bovina.

Ravicchio vede sfumare il suo progetto di ottenere un prestito dall’amico Stefano Liberati (Nino Manfredi), emigrato anni prima, ma definitivamente fallito. Così, chiede a Marucchelli il denaro che gli occorrerebbe per riassestare in patria un bilancio fallimentare, ma non ottiene che belle parole. Lo stesso Ravicchio finisce per tradire la fiducia del ricco ingegnere seducendone la moglie di nascosto.

Per Ravicchio e compagni, però, il viaggio in Argentina si rivela fallimentare. Concluso il festival, il gruppo torna in Italia con qualche esperienza e qualche delusione in più. Soprattutto per Marco che perde anche una fortuna in una casa da gioco.

Il gaucho, chi era la figura più nota e leggendaria della storia argentina

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