Mafalda frigna ancora, dopo decenni. E le sue massime continuano a essere spesso attuali. Per i fedelissimi italiani, spalmati in un paio di generazioni, la ribelle ‘bambina argentina’ in una mostra. L’evento ha un titolo che bene descrive la percezione che nel nostro paese abbiamo avuto della sua figura ‘Mafalda la contestataria da 50 anni in Italia’, inaugurata il 27 ottobre al Museo Diotti di Casalmaggiore, in provincia di Cremona e aperta fino al 27 gennaio prossimo.

Offerte al pubblico cento strisce, ricavate dagli originali di Quino, in principio inaccessibili, che vengono esposte per la prima volta in Italia. Realizzate tra il 1964 e il 1973, le strisce rendono omaggio alla bambina ribelle e al suo sogno di un mondo migliore. Che non riesce a chiudere gli occhi davanti ai piccoli e grandi problemi del mondo, e che non riesce a chiudere la bocca.


Abbozzata nel 1963 per la pubblicità di una fabbrica di elettrodomestici che rifiutò il progetto, Mafalda iniziò la sua vita a fumetti nel 1964, quando la sua prima striscia uscì sul settimanale Primera Plana di Buenos Aires. Pubblicata in 50 paesi, tradotta in 26 lingue con oltre 50 milioni di copie vendute, Mafalda è apparsa per la prima volta in Europa nel 1968 in un’antologia di testi letterari e disegni umoristici pubblicata da Feltrinelli, ‘Il libro dei bambini terribili per adulti masochisti’.


Ma si deve alla raccolta ‘Mafalda la contestataria’ (Bompiani, 1969), con la prefazione di Umberto Eco, la sua fama in Italia. E proprio per celebrare i cinquant’anni dalla pubblicazione in Italia, la mostra al Museo Diotti – con il patrocinio dell’ambasciata della Repubblica Argentina e del Touring Club Italiano – è la conferma che Mafalda non è affatto invecchiata, oltre generazioni, confini e ideologie.

Le strisce esposte, in facsimile di alta qualità ricavati dalla versione originale in spagnolo, sono accompagnate da un cartello con la traduzione in italiano. A completare l’esposizione, la riproduzione della celebre panchina di Buenos Aires con la statua di Mafalda, la famosa Citroen ‘due cavalli’ del papà di Mafalda, uno spazio tv con la proiezione dei cartoni animati, un atelier con laboratori per bambini dai sette ai dieci anni.

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