Per il terzo mese consecutivo, l’Argentina registra un surplus commerciale con il Brasile, anche se più contenuto rispetto ai due mesi precedenti. A febbrario il saldo della bilancia commerciale con il gigante verdeoro è stato di 36 milioni di dollari, risultato di un aumento delle esportazioni del 19,6 per cento per un valore nominale di 897 milioni di dollari. L’import, al contrario, si è ridotto del 41, 5 per cento (861 milioni di dollari).

Il commercio tra Argentina e Brasile nel mese di febbraio ha dunque totalizzato 1,758 miliardi di dollari, dato in diminuzione del 20,8 per cento rispetto allo stesso mese del 2018 quando, inoltre, si era registrato un rosso di 700 milioni nelle bilancia commerciale del paese.

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Il risultato di febbraio 2019 ha così portato Buenos Aires a un attivo di 150 milioni di dollari nel primo bimestre, livello che non si raggiungeva dal 2003. Le vendite al paese vicino stanno beneficiando dei primi segnali di ripresa dell’economia brasiliana, ma sulle stesse si nota l’effetto della svalutazione della moneta argentina.


I principali aumenti di export si sono registrati sulla vendita di grano (grazie a un raccolto record), orzo, veicoli industriali, combustibili e alluminio.

La frenata delle importazioni a febbraio dipende dalla forte caduta del salario reale a causa dell’inflazione, mentre la recessione ha indotto la riduzione di acquisti di semi, macchinari e combustibili dal Brasile da parte delle aziende argentine.

Sulla base degli ultimi dati sugli scambi bilaterali, l’Argentina si è posizionata al terzo posto tra i principali fornitori del Brasile, dopo Cina e Stati Uniti che rispettivamente hanno venduto per 2,668 e 2.078 miliardi di dollari. Ma l’Argentina è anche il terzo cliente del paese vicino, anche in questo caso dopo Cina e Stati Uniti.

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