Una, seppure parziale, buona notizia per l’Argentina in crisi arriva dall’export. A settembre la bilancia commerciale è tornata a registrare un segno positivo. E succede dopo ventuno mesi consecutivi in rosso. Il dato è stato fornito dal locale istituto nazionale di statistica, l’Indec, secondo il quale, tra importazioni ed esportazionirisulta un saldo positivo di 314 milioni di dollari.

Un risultato che, tuttavia, si deve in gran parte al crollo su anno delle importazioni (-21,2 per cento rispetto a settembre del 2017). Cifre alla mano: l’export 5,013 miliardi di dollari, l’import 4,699 miliardi.


L’analisi particolare sui settori economici indica il crollo delle importazioni di beni capitali (-42,3 per cento), mentre sul fronte delle vendite è da notare la caduta delle esportazioni dei prodotti primari (-32,3 per cento) controbilanciata d’altra parte da una decisa impennata dell’export di combustibile ed energia (+122 per cento). Quello energetico è tra i settori principali sul quale il governo Macri intende puntare, come evidente dal rinnovato ruolo di Vaca Muerta.

Sul fronte degli scambi bilaterali gli attivi più significativi nella bilancia derivano dalla movimentazione commerciale con il Cile (+184 milioni di dollari), Vietnam (+135 milioni di dollari) e l’Indonesia (+107 milioni di dollari), ma cede negli scambi con Cina, Stati Uniti e Germania.


Intanto, la Bcp Securities di Wall Street definisce l’Argentina come un “destino redditizio per gli investitori sui mercati emergenti”. Secondo l’analisi, evidentemente in controtendenza con le previsioni macroeconomiche, il paese “non presenta segnali di una recessione severa” e, inoltre, “ci sono già indizi di un finale di crisi”.

Tra i punti favorevoli della congiuntura segnala che l’Argentina ha oggi i prezzi più competitivi dalla crisi del 2001, ciò che sta alimentando il ritorno del turismo internazionale, mentre il valore elevato del dollaro riduce al contempo la fuga di capitali argentini verso l’estero. Una combinazione che, stando a quanto affermano dalla Bcp Securities, favorisce anche la ripresa delle esportazioni e il miglioramento della bilancia dei pagamenti.

A completare il quadro, la previsione di un ottimo raccolto e la ripresa delle esportazioni di gas grazie soprattutto a Vaca Muerta. Ma la parola d’ordine sembra quella dell’attesa perché, conlude il report, “l’economia attraverserà un momento difficile prima di poter godere appieno degli sforzi compiuti”.

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