Anche il mercato del lavoro dell’Argentina fa i conti con la contrazione da coronavirus. Nel primo trimestre del 2020 il tasso di disoccupazione è salito dal 10,4 al 15,5 per cento. Emerge da calcoli della Uca, l’Universidad Católica Argentina, basati su i dati dell’Indec, l’istituto nazionale di statistica, e del sistema previdenziale integrato del paese sudamericano. In termini nominali si tratta di oltre un milione di lavoratori in più, passando da 2,2 a 3,3 milioni di persone.

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L’analisi dell’Uca spiega che si tratta in modo prevalente di lavoratori che hanno perso il proprio impiego come conseguenza della contrazione dell’attività economica a causa della pandemia, circa 950mila, ai quali si aggiungono i cosiddetti nuovi disoccupati, lavoratori in ingresso nel mercato del lavoro.

La maggior parte dei disoccupati ‘da pandemia’ risponde a categorie meno protette, come informali, autonomi e figure legate a vsario titolo alla piccola e media impresa. Ma il dato riguarda anche figure protette da schemi tradizionali del mercato del lavoro. Come segnalano fonti previdenziali, tra i mesi di febbraio e maggio del 2020 sono oltre 300mila i lavoratori argentini ad avere perso il proprio impiego, tra 149mila dipendenti del settore privato, 148mila tra autonomi e partite Iva, 20mila addetti ai servizi per le famiglie.


Ad avere più difficoltà in questo periodo particolare, aggiunge lo studio della Uca, sono le donne e i giovani. Nel primo trimestre dell’anno in corso, il tasso di disoccupazione delle donne è stato dello 0,8 per cento più alto rispetto alla media generale. Per gli uomini, invece, uno 0,7 per cento al di sotto.

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