Migliorano le stime di crescita dell’economia argentina, nell’ultimo World economic outlook pubblicato dal Fondo monetario internazionale. Se, infatti, lo scorso aprile gli analisti del Fmi prevedevano un aumento di Pil del 5,8 per cento, l’attuale pronostico per il 2021 è del 7,5 per cento. Si tratta di un dato più confortante rispetto al 5,9 a livello globale e al 6,3 di crescita ipotizzata per l’area latinoamericana.

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Non cambia, però, il +2,5 previsto per il 2022, una più ridotta performance dovuta al maggiore aumento nel 2021 per il recupero successivo al calo nel periodo interessato dalla fase acuta della pandemia.

A ogni modo, secondo gli analisti del Fondo monetario, l’economia dell’Argentina e degli altri paesi emergenti più deboli, non riusciranno a raggiungere i livelli pre pandemia nel corso del 2021 né nel 2022, evidenziano uno squilibrio in tal senso con i paesi con economie più avanzate. Tuttavia, per gli uni e per gli altri dipenderà dagli sviluppi dell’attuale fase di emergenza sanitaria globale.


Il caso argentino, inoltre, presenta ulteriori differenze rispetto ad altri paesi. Come segnalato dallo stesso rapporto del Fmi, “non sono include le variabili fiscali e di inflazione del paese per il periodo 2021-26 poiché in larga misura legate ai negoziati sui programmi ancora in corso”.

È proprio in questi giorni, difatti, che rappresentanti di Buenos Aires, guidati dal ministro dell’Economia, Martín Guzmán, stanno discutendo nella sede del Fondo ulteriori dettagli di definizione del programma di ristrutturazione del debito di 45 miliardi di dollari.

L’accordo, difatti, da osservatori e analisti è considerato imprescindibile e urgente per permettere all’Argentina di riacquistare la fiducia di investitori internazionali anche come effetto di scelte di politica economica concordate con lo stesso Fondo. Stando alle indiscrezioni, Buenos Aires dovrebbe ottenere l’accesso a un programma di aiuti economici a dieci anni, garantendo tempi di rientro più lunghi rispetto al programma di tipo Stand-by sottoscritto dal precedente governo di Mauricio Macri.

Argentina, dal 2008 deficit per 250 miliardi di dollari. Dal 1960 in negativo 9 anni su 10

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