Torna a crescere il prodotto interno lordo in Argentina, con timidi segnali di ripresa. L’ultimo dato ufficiale dell’Indec, il locale istituto nazionale di statistica, indica in 2,6 per cento l’aumento dell’attività economica nel primo trimestre del 2021 rispetto ai tre mesi precedenti. Rispetto allo stesso periodo del 2020, la crescita del pil è del 2,5 per cento. I numeri dello scorso anno, tuttavia, sono stati influenzati dall’arrivo della pandemia con le conseguenti misure di contenimento.

argentina crescita pil primo trimestre 2021
Il ministro dell’Economia, Martín Guzmán

Edilizia e industria manifatturiera sono le voci che presentano gli aumenti maggiori, rispettivamente del 21,3 e 11,4 per cento rispetto al primo trimestre del 2020. A pagare maggiormente il costo di pandemia e chiusure, invece, è il settore di alberghi e ristorazione, che hanno perso il 35,5 per cento per assenza di turismo soprattutto internazionale. Perdono leggermente anche il consumo privato, -,0,7 per cento, ed è risultata in negativo anche la spesa pubblica (-0,5 per cento).

Il ritorno alle performance economiche pre pandemia è però lontano. Nel 2020, l’Argentina ha difatti registrato una caduta del pil del 9,9 per cento, tra le più alte nella regione latinoamericana. E quelli attuali sono numeri lontani anche dalle previsioni di crescita indicate nell’ultima legge di bilancio, dove la stima è del 5,5 per cento. Anzi, successivamente il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, ha aumentato la previsione al 7 per cento, ma dipenderà anche dagli sviluppi della seconda ondata di Covid che sta interessando il paese, come gran parte dell’America meridionale.


La pensano così anche Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, che reccentemente hanno rivisto la previsione sulla crescita argentina rispettivasmente ipotizzando un aumento del 5,8 e 6,4 per cento. Sulla stessa linea anche l’Ocse, col +6,1 per cento. A condizione, segnalano tutti gli organismi internazionali, che si mantengano alti i prezzi delle commodity sul mercato globale e che l’Argentina arrivi all’accordo di ristrutturazione del debito col Fmi, che porterebbe benefici sulla stabilità e sul mercato internazionale del credito.

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