L’edizione 2019 del World economic forum di Davos è la quarta dell’era Macri. È stato l’attuale presidente, nel 2016, a riportare l’Argentina all’attenzione di investitori e finanza mondiale dopo anni di assenza decisi dai governi di Néstor Kirchner e Cristina Fernández.

Anche l’Argentina, quindi, tra i più di tremila rappresentanti del settore pubblico, privato, del mondo accademico e culturale, stampa e gruppi societari di tutto il mondo che da martedì 22 a venerdì 25 gennaio si troveranno a discutere di una ‘nuova globalizzazione’ nella località alpina della Svizzera.

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L’Argentina – a caccia di nuovi investimenti – partecipa con una delegazione politica ridotta, guidata dal ministro economico Nicolás Dujovne, lo stesso che ha gestito i negoziati per il maxi prestito ottenuto dal Fondo monetario internazionale. Con lui, vista la necessità di spiegare al mondo linee e strategie di politica monetaria, anche il presidente della Banca centrale, Guido Sandleris. Una formazione ‘ai minimi termini’ dettata dalle priorità domestiche a cominciare dall’organizzazione della campagna elettorale per le presidenziali di ottobre.


E questo è il principale tema che i partner internazionali affronteranno con la comitiva albiceleste. Dujovne & Co. dovranno rassicurare gli interlocutori sulla ampia possibilità che Mauricio Macri venga rieletto per poter proseguire con le riforme imposte dal Fmi e necessarie a confermare una presenza affidabile del paese a livello mondiale, economico e politico. Prioritaria per partner e investitori è la comprensione del quadro politico, propedeutico a ogni loro mossa sul paese.

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Il ministro argentino sarà impegnato anche a trattare con i pari del Brasile e coi rappresentanti di Bruxelles in merito all’avanzamento dell’accordo commerciale tra Mercosur e Unione europea. Ugualmente, previste riunioni con i Ceo, tra gli altri, di Coca Cola, Amazon, Booking e JP Morgan, tutti ovviamente interessati allo scenario politico che verrà.

A rappresentare l’economia reale dell’Argentina a Davos, nomi di primo piano dei settori chiave, come Alejandro Bulgheroni (Bridas), Sebastián Bagó (Grupo Bagó), Marcos e Juan Martín Bulgheroni (Pan American Energy), Martín Eurnekian (Corporación América), Victor Dosoretz (Camera di commercio argentina), Eduardo Elsztain (Irsa) e Saúl Zang (Banco Hipotecario).

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