Sembra dare frutti la visita in Argentina di Jake Sullivan, consigliere di Joe Biden in materia di sicurezza. Nonostante la natura economico-finanziaria, Sullivan ha manifestato il favore del governo degli Stati Uniti nel caso in cui la decisione sulla ristrutturazione del debito del paese con il Fmi dovesse arrivare alla trattazione del board.

argentina debito fmi sostegno usa negoziati
Jack Sulllivan e Alberto Fernández

Sollievo, dunque, alla Casa Rosada e nelle stanze del ministero dell’Economia visto il peso fondamentale degli Usa nelle dinamiche interno al Fondo monetario. Tra le aspettative del governo di Buenos Aires c’è anche la riduzione del tasso di interesse dal 4,05 per cento all’1,05 che all’Argentina farebbe risparmiare otto miliardi di dollari (Ristrutturazione debito Argentina, il Fmi: “Sarà un accordo Extended credit facility a 10 anni”).

Per l’Argentina il sostegno del governo di Washington è strategico negli attuali negoziati che tendono a un miglioramento delle condizioni. Gli Stati Uniti detengono infatti poco meno del 17 per cento delle quote del Fmi e una modifica strutturale del rapporto di debito all’interno del board necessità il raggiungimento dell’85 per cento dei voti.


Nei calcoli del governo di Buenos Aires, senza gli Usa, l’Argentina avrebbe già il 60 per cento dei voti favorevoli, conseguenza dei ‘sì’ raccolti nell’ultimmo tour europeo del presidente Alberto Fernandez e del suo ministro dell’Economia, Martín Guzmán. Tra i paesi a favore, Italia, Spagna, Francia, Germania e altri partner europei. A questi si aggiungerebbero Cina, Russia e paesi del Golfo, oltre ai paesi di America Latina e Africa, questi ultimi paesi tradizionalmente debitori che potrebbero trarre vantaggi da un cambio di approccio da parte del Fondo monetario.

Sul punto c’è anche il commento di Juan Gonzalez, direttore per l’emisfero occidentale del consiglio per la sicurezza degli Stati Uniti, secondo il quale l’accordo per la ristrutturazione del credito che il Fmi sta concedendo all’Argentina dovrà rappresentare “un precedente per tutti i mercati che affrontano situazioni analoghe”.

“Il modo in cui il Fmi arriverà a un accordo con l’Argentina darà un messaggio non solo alla regione, ma anche a tutti i mercati emergenti che hanno difficoltà finanziarie e che è possibile che debbano ricorrere al Fondo in cerca di sostegno”, ha aggiunto.

L’Argentina ritiene possibile intercettare a breve anche il favore del Canada e di quei paesi europei che non si sono ancora espressi, condizione che porterebbe al 70 per cento dei voti nel board. E col sì degli Stati Uniti, l’approvazione sarebbe scontata.

Argentina, nel 2020 del Covid perse 4 posizioni nel ranking delle maggiori economie mondiali

TI POTREBBERO INTERESSARE