L’agricoltura argentina sempre più immersa nella rivoluzione tecnologica. Il 2018 è stato l’anno in cui la digitalizzazione ha fatto passi da gigante anche in Argentina. Sono soprattutto le nuove generazioni impegnate nell’agroindustria a spingere verso il tech. Secondo studi ad hoc degli enti del settore, la rivoluzione tecnologica sarà completata soprattutto dai nati dal 1996 impegnati nello sviluppo moderno del ‘campo argentino’.

Una generazione che, spiegano dalla Bolsa de Comercio di Rosario, non concepiscono un settore così strategico privo di tecnologia che permetta di gestire le finanze, acquistare forniture o vendere raccolti senza l’uso di un computer o uno smartphone. Fino al controllo dei terreni con un dorne o immagini satellitari.

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Tra le nuove realtà spicca Agrify, una startup di Rosario, nata nel 2018 da un investimento di sei milioni di dollari. Al momento è uno dei tre siti internet più visitato in Occidente con due milioni di visite mensili, vetrina per seimila imprese e circa 60mila prodotti a listino in dodici diverse categorie: il tutto genera 45mila conttatti mensili di incontro tra domanda e offerta in agricoltura e comparto.


Il maggiore apporto di Agrify è quello di permettere ai produttori di incontrare sulla rete tutti i componenti della catena produttiva, dai piccoli laboratori ai grandi brand dell’agricoltura. Con orgoglio argentino, considerando che non accade né in Europa né negli Stati Uniti. “I produttori hanno una grande offerta disponibile online, dalle imprese più piccole alle grandi realtà, cosa che non succede in altre parti del mondo”, spiega Maximiliano Landrein che di Agrify è l’Ad.

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