“Ci aspettiamo una crescita del prodotto interno lordo del 7 per cento nel 2021 e, con questo, recupero dei livelli occupazionali e rafforzamento delle finanze pubbliche”. Con queste parole, il ministro dell’Economia, Martín Guzmán ha supportato la ‘chiamata’ a investire in Argentina lanciata dal presidente Fernández a 18 fondi di investimento di diversi paesi.

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Dalla residenza di Olivos, Alberto Fernández ha presentato opportunità di sviluppo offerte dal paese e possibili agende di lavoro comuni. L’invito è a “tornare a guardare all’Argentina” che “offre molte opportunità”, a cominciare da idrocarburi, Vaca Muerta in testa rappresentando la seconda ricerva mondiale di shale gas. E poi il litio e l’agroindustria.

Proprio su quest’ultimo settore, il governo argentino segnala le ampie prospettive per un maggiore sviluppo che, secondo il leader della Casa Rosada, possono portare a fare dell’Argentina “un sicuro produttore di alimenti per il mondo”. Ma, a tal fine, “a mancare sono gli investimenti”.


L’Argentina, come noto, è cronicamente in deficit di fiducia da parte di mercati e investitori ed è per questo che Guzmán assicura che l’esecutivo è al lavoro “per risolvere i problemi strutturali”. Fernández ha risaltato anche la propensione del paese al multilateralismo e al suo ruolo nel Mercosur rimarcando la necessità che “l’America Latina si apra al mondo e agli investitori” perché “abbiamo bisogno di investimenti esteri”.

Dall’altra parte dello schermo, i rappresentanti di fondi di investimento di Emirati Arabi, Arabia Saudita, Russia, Stati Uniti, Cine, Giappone, Bahrein, Singapore, Kuwait, Italia, Oman, India, Brasile, Tailandia e Azerbaigian.

La stampa argentina ha sottolineato l’interesse del Fondo di investimento russo col quale, peraltro, Buenos Aires ha negli ultimi mesi raggiunto un accordo per la fornitura dei vaccini anti Covid Sputnik V.

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