Continuano i negoziati tra il governo dell’Argentina e il Fondo monetario internazionale sulla ristrutturazione del credito che, nel 2018, l’istituto ha concesso all’allora esecutivo di Mauricio Macri. Si trattò dell’aiuto più corposo mai concesso nella storia del Fmi: più di 56 miliardi di dollari che, tuttavia, l’attuale governo di Alberto Fernández ha limitato a 44 miliardi.

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Obiettivo dell’attuale dirigenza argentina è ottenere condizioni praticabili di rientro del debito imponente e non nella possibilità per l’attuale congiuntura economico-finanziaria del paese, da quasi due anni in recessione e ulteriormente aggravata dalle misure di contrasto alla pandemia.

Da mesi sono in corso i negoziati tra Buenos Aires e Washington per un nuovo programma di tipo Extended fund facility, che consente di diluire i pagamenti del debito su un periodo più lungo. Secondo indiscrezioni, l’accordo tra Argentina e Fmi potrebbe arrivare già nel prossimo mese di maggio. È quello che ha dichiarato il portavoce del Fondo, Gerry Rice, sottolineando che si sta facendo “tutto il possibile”.


“I colloqui tra il governo argentino e lo staff tecnico dell’Fmi proseguono, stiamo lavorando duramente per raggiungere un accordo di Extended fund facilities”, ha detto Rice. A tal fine, ha anticipato, una nuova missione tecnica del Fmi sarà a breve a Buenos Aires e a Washington attendon il ministro dell’Economia, Martín Guzmán nelle prossime settimane.

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Kristalina Georgieva e Martín Guzmán

Gli sforzi delle parti sono confremati dalla numero uno del Fmi, Kristalina Georgieva, secondo la quale “sebbene sia prematuro parlare dei dettagli di un possibile programma con l’Argentina, l’obiettivo generale è un equilibrio tra stabilità finanziaria e sostegno ai settori più vulnerabili”. Già in precedenza si era detta favorevole e impegnata per un accordo in linea con la attuale condizione dell’economia argentina.

“In termini generali – ha aggiunto Georgieva – quello che cerchiamo è di avere una visione comune su un buon equilibrio tra stabilità, fornendo supporto alle persone più vulnerabili in modo mirato e creando le condizioni per una crescita più forte guidata dal settore privato in Argentina”. Concludendo che “dobbiamo fare la nostra parte per trovare un accordo, e non siamo ancora arrivati a quel punto”.

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