Nuovi aggiornamenti sul negoziato tra Argentina e Fondo monetario internazionale arrivano dal portavoce dell’organismo, Gerry Rice. L’accordo al quale le due parti stanno lavorando, spiega, sarà di tipo Extended credit facility che, a differenza dell’accordo stand-by che nel 2018 ha portato a Buenos Aires oltre 44 milliardi di dollari, prevede una durata più ampia. Ma anche condizioni più rigide in termini di riforme strutturali dell’economia nazionale.

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Kristalina Georgieva e Martín Guzmán al G20 dell’Economia di Venezia

Rice parla anche dei tempi di durata, ipotizzando una estensione a dieci anni, non oltre come già anticipato nelle precedenti comunicazioni sul fascicolo Argentina. Il portavoce del Fmi ha inoltre ribadito quanto affermato nei giorni scorsi dalla direttrice Kristalina Georgieva, dai membri del team incaricati di gestire i negoziati e dal ministro dell’Economia argentino, Martín Guzmán. E cioè che anche i colloqui intercorsi a margine del G20 dell’Economia di Venezia sono stati “molto produttivi” (Debito Fmi, l’Argentina si impegna al pagamento delle prossime tranche).

Tuttavia, se i negoziati sembrano procedere senza intoppi con gli ultimi impegni assunti dal governo argentino, continua a non esserci certezza sui tempi di chiusura di un accordo, sul quale dovrà pronunciarsi il board dell’istituto finanziario multilaterale. “Non ci sono date specifiche”, ha dichiarato Gerry Rice.


Confermata dallo stesso portavoce del Fmi anche l’altra ‘pratica’ relativa all’Argentina: entro la fine di agosto il Fondo dovrebbe deliberare l’ampliamento dei diritti speciali di prelievo, che porteranno al Tesoro argentino una cifra attorno ai 4,3 miliardi di dollari.

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