Dal Fondo monetario internazionale 4,355 miliardi di dollari all’Argentina. È la quota che spetta a Buenos Aires dei 650 miliardi che il Fmi destina ai paesi membri come diritti speciali di prelievo, assegnazione fortemente voluta dalla numero uno, Kristalina Georgieva. Le somme da corrispondere ai singoli Stati vengono calcolate sulla base delle loro quote di partecipazione, nel caso dell’Argentina lo 0,67 per cento.

La conferma dell’assegnazione dei diritti speciali di prelievo all’Argentina arriva mentre sono ancora in corso i negoziati tra le due parti per un nuovo accordo diretto alla ristrutturazione degli oltre 44 miliardi di dollari di debito, concessi nel 2018. Sono 3,8 i miliardi di dollari che il Tesoro di Buenos Aires dovrà versare al Fmi nel 2021 se non si dovesse raggiungere un’intesa nei prossimi mesi.

Lo stesso organismo finanziario ha più volte sottolineato che i colloqui procedono con serenità, non riuscendo tuttavia a sbilanciarsi sui tempi (Ristrutturazione debito Argentina, il Fmi: “Sarà un accordo Extended credit facility a 10 anni”).


Più certezze, invece, sui tempi di assegnazione dei diritti speciali di prelievo. È già stato avviato il processo di votazione tra tutti i paesi membri dell’istituto di Washington e si concluderà il 2 agosto, per poi passare alla fase della distribuzione dei fondi, che dovrebbe perfezionarsi entro fine agosto.

argentina fmi diritti speciali di prelievo

I regolamenti interni del Fmi richiedono che sia l’85 per cento dei 190 paesi membri a esprimersi a favore. Indiscrezioni del Fondo escludono sorprese sull’epilogo della storica operazione voluta fortemente dalla direttrice Georgieva finalizzata a dare un leggero sollievo finanziario soprattutto ai paesi con meno risorse in un periodo funestato dalla pandemia.

La stessa Argentina, attraverso il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, si è detta dal principio favorevole sottolineando che “rafforzerà la posizione cambiaria del paese”, aumentando le sue riserve, attualmente ferme a 43 miliardi di dollari. Una parte dei nuovi fondi, 1,800 miliardi di dollari, potrà essere utilizzata a fine settembre per la prossima eventuale rata dovuta al Fmi.

L’istituto dei diritti speciali di prelievo è stato creato dal Fmi nel 1969 proprio al fine di intervenire sulle riserve ufficiali dei paesi membri e la sua ultima applicazione risale al 2009 a seguito della grave crisi finanziaria globale.

Debito Fmi, l’Argentina si impegna al pagamento delle prossime tranche

TI POTREBBERO INTERESSARE