Il fondo monetario internazionale concederà all’Argentina 4,354 miliardi di dollari, notizia che arriva durante la visita ufficiale negli Stati Uniti del ministro dell’Economia, Martín Guzmán. La decisione del Fondo prevede di allocare 650 miliardi di dollari a titolo di diritti speciali di prelievo con il fine di contrastare l’impatto della pandemia a livello globale.
Sara la numero uno dell’istituto, Kristalina Georgieva, a presentare la proposta al direttorio, condizione che non dà certezza sui tempi. Prendendo spunto dal precedente del 2009, con ogni probabilità l’esborso potrebbe essere disposto tra i mesi di luglio e agosto.
Una scelta condivisa dal governo di Buenos Aires che, a bocca del titolare dell’Economia, sottolinea che “permetterà ai paesi più bisognosi di affrontare in condizioni migliori gli effetti della pandemia”. E che, per l’Argentina, ha l’ulteriore vantaggio di rafforzare le riserve centrali anche per affrontare le scadenze più ravvicinate del debito.
Very good meeting with Minister Guzmán on Argentina’s economic situation and the road ahead.
— Kristalina Georgieva (@KGeorgieva) March 23, 2021
Our teams are working together constructively to help strengthen economic stability, protect the vulnerable, and promote sustainable growth. Our close dialogue will continue. pic.twitter.com/tegqYy7fXC
Ammonta a 4,8 miliardi di dollari, difatti, il totale dei pagamenti che l’Argentina si troverà ad adempiere tra settembre e ottobre del 2021 proprio con il Fmi. A questi si aggiungono 2,5 miliardi di dollari con il Club di Parigi.
La cifra da destinare all’Argentina è commisurata alla sua partecipazione al Fondo monetario internazionale che è pari allo 0,67 per cento. Si tratta quindi di 3,052 miliardi di dollari che, al cambio attuale, vengono attualizzati a 4,354 miliardi.
I diritti speciali di prelievo sono un particolare strumento creato dal Fmi alla fine degli anni Sessanta finalizzato a sostenere le riserve ufficiali dei paesi membri. È un modo per fornire liquidità alle economie con scarse riserve monetarie e difficoltà di finanziamento soprattutto in un contesto di crisi globale. Il caso, tra gli altri, dell’Argentina.