Il viaggio di Sergio Massa negli Stati Uniti, in qualità di nuovo ministro dell’Economia dell’Argentina, volto a rassicurare Washigton e i mercati sulla linea di politrica economica del governo di Buenos Aires, ha incluso l’incontro con la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. È la prima occasione di incontro dal vivo tra i due.

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Sullo sfondo, la imminente seconda revisione dell’accordo sul rifinanziamento del debito di 45 miliardi. I dubbi attuali dei mercati sono tutti sulla compatibilità del testo di marzo alle mutate condizioni globali, che non mancano di interessare l’Argentina. Al momento, però, la linea del Fmi è quella di non mutare gli obiettivi imposti a Buenos Aires. Appensantire ulteriormente lo sforzo argentino sarebbe un problema politico per l’attuale coalizione di governo in vista del voto del 2023.

Sul tavolo dell’incontro, come precisato dalle parti, c’è stata “la fragile situazione economica e sociale nel paese”. Il colloquio è stato molto positivo: abbiamo parlato delle difficoltà economiche e sociali dell’Argentina, acuite ulteriormente dal contesto globale, con particolare attenzione agli impatti della guerra in Ucraina”, ha dichiarato Kristalina Georgieva. Il Fondo, in sostanza, valuta positivamente le misure messe in campo da Sergio Massa per stabilizzare i mercati e contrastare una volatilità ancora troppo elevata.


L’attesa del governo di Alberto Fernández è, dunque, sul prossimo step previsto dall’accordo, la revisione da parte del Fmi del lavoro argentino nel secondo trimestre del 2022, condizione essenziale per il prossimo esborso. “Ci sono ancora dettagli da limare”, avvertono dall’organismo finanziario multilaterale.

Le cronache degli ultimi giorni, tuttavia, raccontano di una missione positiva per il neo ministro dell’Economia, che ha incluso anche un incontro con la segretaria del Tesoro Usa, Janet Yellen, che non ha mancato di manifestare sostegno al nuovo percorso ecnomico-finanziario del partner meridionale. Un ottimo segnale nelle relazioni bilaterali non sempre serene, ma con l’invito a intraprendere “le giuste riforme affinché l’Argentina ritrovi la sua credibilità sul piano politico e sui mercati internazionali”.

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