Primo sì del parlamento argentino alla legge che istituisce una imposta patrimoniale straordinaria. Con i soli voti della maggioranza, il progetto di legge è stato approvato dalla camera dei deputati. Sarà il senato federale a deciderne le sorti. Il tributo è stato fortemente voluto dal blocco peronista e ha anche un chiaro significato politico e promosso dal deputato Máximo Kirchner, figlio degli ex presidenti Néstor Kirchner e Cristina Fernández.

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Si tratta di un tributo in forma unica e straordinaria che, in caso di approvazione della legge, graverebbe sui grandi patrimoni. Il fine è quello di chiedere ai un contributo solidale e straordinario per aiutare a moderare gli effetti della pandemia che ha ulteriormente aggravato le condizioni economico-finanziarie dell’Argentina.

In termini di fiscalità, l’obiettivo dell’imposta patrimoniale straordinaria è quello di portare nelle casse dello stato circa 300 miliardi di pesos (3 miliardi di euro circa), anche secondo le stime del ministero dell’Economia. Già al momento dell’annuncio della presentazione del progetto di legge, non sono mancate le polemiche sollevate soprattutto dai titolari delle grandi imprese del paese.


Il testo approvato dalla camera dei deputati prevede un prelievo minimo del 2 per cento a patrimoni tra i 200 e i 300 milioni di pesos, tra i due e i tre milioni di euro. È altresi prevista una progressione della patrimoniale fino al 3,5 per cento per patrimoni dichiarati tra 1,5 e 3 miliardi di pesos, tra i quindici e i trenta milioni di euro. Diversa la posizione di chi dichiara beni all’estero, che vedranno applicarsi un ricarico dell’aliquota del 50 per cento a meno che non decidano rimpatriare almeno il 30 per cento dei beni in questione.

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La legge indica anche la destinazione degli introti derivanti dalla patrimoniale: il 20 per cento all’acquisto di equipaggiamento medico e ospedaliero, il 20 per cento al finanziamento delle Pmi. Un altro 20 per cento andrebbe a borse di studio, il 15 per cento allo sviluppo di quartieri popolari e il restante 25 per cento al finanziamento di progetti di esplorazione e sviluppo del gas.

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