L’Argentina si conferma uno dei paesi più attivi sul mercato petrolifero, a livello globale. Il governo ha infatti avviato una procedura apertura di 38 offerte per blocchi offshore da costruire in quella che è considerata “l’ultima frontiera” al mondo. L’obiettivo è attirare investimenti per avviare esplorazioni in tre bacini del Sud Atlantico, tutti sotto sovranità di Buenos Aires.

Si tratta del bacino dell’Argentina Norte, quello Australe, e quello delle Malvinas Oeste, con una profondità che varia da 100 metri a oltre 4 chilometri. Il segretario di governo per l’Energia, Javier Iguacel, ha manifestato “estremo interesse” in prospettiva, comunicando come una dozzina di imprese abbiano già acquisito i dati sismici necessari per preparare un’offerta.


La vastissima area oceanica argentina è “praticamente l’ultima frontiera” per le esplorazioni offshore. Le aree al largo dell’Africa e del Brasile, infatti, sono già largamente esplorate, mentre le ricerche più recenti hanno portato ad escludere le coste di Guyana e Suriname. Insomma, anche se l’Uruguay mantiene ancora qualche area di relativo interesse, è indubbio che l’Argentina sia “l’ultima grande area per le esplorazioni”.

Gran parte dell’interesse è concentrato nelle zone di “pendenza continentale”, vale a dire lì dove la piattaforma continentale scende verso acque più profonde. Seguendo una dinamica geologica, secondo Iguacel, simile alle aree offshore di Guyana e Suriname.

Le offerte verranno esaminate solo a febbraio 2019, ma fino ad allora il segretariato dell’Energia argentino organizzerà dei roadshow a Buenos Aires, Houston, e probabilmente anche in Europa (con Londra e Parigi candidate in prima fila).

A tale proposito, Dominique Marion, direttore generale della Total Austral, una succursale della Total francese ha già manifestato interesse, palesando una possibile proposta. Questo espanderebbe gli interessi nell’area del colosso francese, che è già presente nel bacino delle Malvinas Oeste, dove operano blocchi che arrivano a produrre 20 milioni di metri cubi di gas al giorno.

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