Torna a salire, con forza, il rischio paese dell’Argentina raggiungendo livelli, come sottolineano gli addetti ai lavori, che non si toccavano dal settembre del 2020. Allora, i mercati allentarono la presa grazie allo scampato default, effetto dell’accordo di ristrutturazione di oltre 66 miliardi di dollari di debito estero con i creditori privati. Ora, però, l’incertezza riguarda la situazione politica, con il governo in difficoltà dopo le recenti elezioni parlamentari, e il debito di quasi 45 miliardi di dollari con il Fondo monetario internazionale, ancora senza una bozza certa di piano di ristrutturazione.

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Il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, e la numero uno del Fmi, Kristalina Georgieva

Il rischio paese dell’Argentina, misurato da Jp Morgan sul differenziale del rendimento tra i titoli di Stato locali e quelli del Tesoro statunitense, ha superato la barriera dei 1.900 punti. Un valore massimo toccato nella giornata di martedì 30 novembre, dopo il trend verso l’alto delle ultime settimane.

Gli analisti, tuttavia, alle loro argomentazioni aggiungono anche fattori globali. Sul fronte internazionale, difatti, si avverte una inversione di rotta della politica espansiva della Federal Reserve per frenare il fenomeno inflazionistico. Una prospettiva che è andata a incidere sulla recente perdita di valore dei titoli di quasi tutti i mercati emergenti e sull’aumento diffuso del rischio paese. Inoltre, pesa l’incubo di una ripresa della pandemia con incognite su eventuali misure politiche ed economiche di risposta.


Nella giornata finanziaria del 1 dicembre, però, qualche segnale positivo arriva da Wall Street dove le azioni argentine hanno conosciuto rialzi quasi fino al 9 per cento, dopo il recente crollo soprattutto dei titoli bancari. A segnare gli aumenti maggiori sono stati il Grupo Financiero Galicia (8,9 per cento), la petrolifera statale Ypf (6,4) e Transportadora Gas del Sur (6,1). I titoli di Stato, invece, hanno recuperato fino al 4 per cento. Ugualmente, il rischio paese è diminuito a 1.814 punti.

I mercati hanno recepito positivamente la notizia su un avanzamento nei colloqui tra il governo di Buenos Aires e il Fmi. Esecutivo e ministero dell’Economia hanno difatti reso noto l’invio a Washington di un team tecnico composto da esponenti dello stesso dicastero e della Banca centrale. La missione presso la sede del Fondo monetario è interpretata come volontà del governo di Alberto Fernández di arrivare quanto prima a un accordo di ristrutturazione. Che è quello che i mercati attendono.

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