Argentina e mate, un binomio sempre più naturale. Dall’inizio del 2018, il consumo di yerba mate è aumentato considerevolmente rispetto all’anno precedente, sia tenendo presente il mercato interno che l’export. I numeri parlano chiaro: il 2018 potrebbe essere un anno record, secondo le stime dell’Instituto nacional de la yerba mate (Inym).

Il rapporto realizzato dagli addetti ai lavori indica che, tra gennaio e novembre, il mercato interno ha registrato i 244,1 milioni di chili, quindi 2,2 milioni in più del 2017. Ottima performance anche sul lato esportazioni, con 40,5 milioni di chili, ben il 44 per cento in più del 2017. Dati che confermano l’immortalità di una abitudine per gli argentini.

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Anche gli espatriati, in qualsiasi angolo del mondo, non rinunciano alla bombilla, stimolando le imprese a vendere oltre i confini nazionali. L’uso del mate è comunque più diffuso anche tra i non argentini, tra Stati Uniti ed Europa e questo è ultimamente confermato dalla maggiore facilità di reperirlo anche nel nostro paese.


La tendenza, dunque, è in aumento. Nel 2015, per esempio, anno in cui l’Inym ha cominciato a calcolare l’export di yerba mate, gli invii all’estero avevano di poco superato i 35 milioni di chili.

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L’aumento delle esportazioni – 12,4 milioni di chili in più rispetto al 2017 – è stato trainato dalle vendite in Siria (principale mercato estero), in Cile (secondo destinazione estera) e dalla presenza costante di ‘comunità di materos’ negli Stati Uniti e diversi paesi del Vecchio continente.

Ecco perché bere mate è una buona abitudine: tutte le sue proprietà benefiche

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