Nuovo storico record segnato dalla carne argentina: nel solo messe di ottobre 2019, la quantità esportata è stata pari a 96mila tonnellate, secondo i dati diffusi dagli enti di categoria. A confermare l’importanza del mercato cinese è l’80 per cento dell’export assorbito dalla Repubblica popolare, il massimo livello raggiunto dall’inizio della febbre porcina, che ha implicato sostanziali cambi di approvvigionamento.

Con questi numeri, e considerando i volumi altrettanto record dei mesi precedenti, la stima del settore è quella di un superamento delle 800mila tonnellate di carne bovina esportata nell’intero 2019.
Per la carne argentina non va ugualmente bene proprio nel mercato interno, dove i consumi sono in diminuzione per effetto dell’inflazione e di un quadro macroeconomico complessivo ancora di estrema difficoltà.
Nello stesso mese di ottobre, sui dodici mesi, il consumo interno è sceso del 10 per cento, a 51,7 chili, cioè 5,8 in meno rispetto all’anno precedente. E sono gli stessi produttori a prevedere ulteriori aumenti nel corso del 2020, fino a raggiungere, in alcuni casi, il 40 per cento.
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