Oltre 200mila posti di lavoro persi: è la conseguenza sociale, oltre che economica, della nuova crisi che ha scosso l’Argentina nel 2018. I dati diffusi oggi dal ministero del Lavoro parlano di più di 209mila posti ‘bruciati’ nei primi undici mesi dell’anno scorso.

Alla fine del mese di novembre, difatti, i lavoratori registrati erano in numero di 12,177 milioni, evidenziando un calo dell’1,4 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. Il confronto tra novembre e ottobre del 2018 parla invece di 38mila posti di lavoro in meno.

crisi argentina inflazione disoccupazione


La sofferenza maggiore è quella del privato e in modo particolare a partire dal mese di giugno. Il dato interannuale segna una contrazione dell’1,9 per cento, con 107mila posti di lavoro cancellati dalla recessione.


Non va bene neanche per quanto riguarda l’adeguamento salariale rispetto all’inflazione: il valore delle retribuzioni non è cresciuto proporzionalmente al costo della vita, altra grande turba macroeconomica dell’Argentina dell’ultimo anno. Stando alle misurazioni ufficiali, a novembre 2018 i salari sono aumentati del 36,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2017. Nello stesso lasso di tempo i prezzi al consumo sono aumentati del 48,5 per cento, con la conseguenza della perdita del 12 per cento del potere d’acquisto dei lavoratori.

TI POTREBBERO INTERESSARE