Primi segnali positivi dai mercati che sembrano aver reagito positivamente agli sviluppi del negoziato in corso a Washington tra i rappresentanti del governo argentino e il Fondo monetario internazionale. Gli inviati dell’esecutivo, a causa del peggioramento della situazione economico-finanziaria del paese, hanno chiesto il rafforzamento del programma di assistenza finanziaria da 50 miliardi di dollari.

Nicolás Dujovne e Christine Lagarde


Per la prima volta in questa settimana il dollaro ha chiuso al ribasso (-1,1 per cento). L’andamento positivo del mercato cambiario è stato accompagnato anche da un forte rimbalzo dell’indice azionario Merval (+4,1 per cento) e dalla diminuzione dello spread (-3,7 per cento), che rappresenta forse il dato più significativo in termini di fiducia dei mercati. Non si tratta chiaramente di una tendenza ma il governo di Buenos Aires ha accolto con sollievo l’andamento dei principali indicatori.

“La riformulazione dell’accordo permetterà di lasciare indietro questi giorni di angoscia e volatilità”, ha dichiarato con ottimismo il ministro dell’Economia, Nicolás Dujovne, al termine di una delle molteplici riunioni tecniche affrontate con i funzionari del Fmi. “Il progresso sarà lento ma con il tempo il risanamento che stiamo affrontando di ripercuoterà in un miglioramento dell’economia”, ha aggiunto. Per quanto riguarda numeri e termini della riformulazione dell’accordo, Dujovne non ha fornito dettagli, ma ha dato a intendere che il concetto di “rafforzamento dell’accordo” potrebbe implicare un ulteriore sforzo da parte dell’organismo di credito internazionale oltre i 50 miliardi di dollari già decisi.

Segnali rassicuranti, nel frattempo, sono arrivati anche dalle stanze del Fondo monetario. I colloqui con le autorità argentine per un “rafforzamento del programma di assistenza finanziaria” a Buenos Aires, hanno fatto registrare “progressi” che si spera possano portare a una chiusura rapida del negoziato. A dichiararlo la stessa numero uno dell’organismo, Christine Lagarde, al termine dell’incontro di martedì con il ministro Dujovne. Al termine dei colloqui nella capitale Usa, sarà il board del Fondo a decidere se accordare al governo di Macri l’anticipazione di una ulteriore tranche di prestito da 30 miliardi di dollari. E resta in agenda la possibilità di andare oltre il totale dei 50 miliardi stabiliti dall’accordo di giugno.

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