Dopo la sconfitta elettorale subita alle primarie di domenica 11 giugno, Mauricio Macri cerca di riaprire il dialogo con quegli elettori che hanno manifestato, attraverso il voto, di non avere più fiducia nell’attuale governo. Il presidente aveva annunciato misure urgenti per alleviare le conseguenze della recessione ancora insistente e gli effetti della turbolenza dei mercati, che guardano con nervosismo i fatti politici dell’Argentina.

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Innanzitutto, da parte di Macri una severa autocritica chiedendo “scusa” agli elettori che hanno sancito la netta vittoria dell’opposizione peronista: “Voglio chiedere scusa per quello che ho detto nella conferenza di lunedì”, ha detto il mandatario tornando su quelle parole con cui aveva affermato che il crollo dei mercati era ed è dovuto a una scelta sbagliata dell’elettorato.

“Ero in dubbio se parlare, ero ancora scosso dal risultato di domenica, non avevo dormito ed ero triste per le conseguenze sull’economia, ma ho privilegiato il contatto con la stampa con l’obiettivo di calmare gli animi e fugare dubbi, come ho sempre fatto. Rispetto il risultato delle elezioni ciò che è successo e esclusivamente responsabilità mia e del mio governo”.


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“Alcuni argentini devono aver considerato che in questo ultimo anno e mezzo ho preteso troppo e oggi sono stanchi, arrabbiati e sfiniti, so che arrivare a fine mese si è trasformato per alcuni in una missione impossibile, molti hanno dovuto ridurre le loro spese e non sanno già di che altro privarsi” ha aggiunto Macri, giustificando tutto con la situazione ereditata da Cristina Fernández.

“Abbiamo iniziato dal sottosuolo, dato la precedenza la ricostruzione delle infrastrutture” tralasciando le conseguenze di alcune decisioni sulla vita quotidiana “per alcuni diventata impossibile”. “Farò il possibile per accompagnarvi in questo momento e lavorerò prima di tutto per alleggerire il peso di questa situazione”. Di qui l’annuncio delle misure economiche elaborate dall’esecutivo.

Tra le varie novità di un pacchetto del peso di 600 milioni di euro: aumento del salario minimo; bonus straordinario a fine mese per gli impiegati pubblici, aumento del minimo non imponibile della tassa sul reddito, moratoria con il fisco per le piccole e medie imprese e congelamento dei prezzi delle benzine per 90 giorni.

L’obiettivo è quello di contenere l’impatto sul potere d’acquisto dei salari della svalutazione di oltre il 20 per cento del peso sul dollaro registrata nelle 48 ore successive alla divulgazione del risultato delle elezioni primarie di domenica scorsa. “Ho adottato queste misure perché ho capito il messaggio delle urne, sono misure che beneficiano a circa 17 milioni di argentini e alle piccole e medie industrie in un momento di grande incertezza”, ha spiegato Macri.

“Furia dei mercati sull’Argentina, anche Macri responsabile”. Il Financial Times ‘scarica’ il presidente

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