Debito Argentina – A Buenos Aires sono fiduciosi e lo stesso ministro dell’Economia, Martín Guzmán, ha rassicurato il presidente Alberto Fernández. Secondo Guzmán, difatti, la nuova offerta indirizzata ai creditori otterrà una rapida accettazione al 50 per cento. Poi, aggiunge, entro il nuovo termine per l’adesione (4 agosto) supererà il 60 per cento, avvicinandosi al 66 per cento necessario per chiudere la partita della ristrutturazione del debito.

La strategia del ministro è quella di chiudere in tempi brevi un accordo con l’Acc, l’Argentina Credit Committee, comitato di creditori composto tra gli altri da Fintech, Greylock e Gramercy. Questo porterebbe già a raggiungere il 40 per cento dei 66 miliardi di dollari sui quali si stga negoziando ormai da mesi.

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Martín Guzmán

La mossa successiva del ministro sarà quella di concentrare i suoi sforzi per affrontare il complicato gruppo di creditori possessori di titoli emessi durante i governi kirchneristi. Anche su questo il governo argentino pare fiducioso: dagli Stati Uniti sarebbero arrivate notizie confortanti. Infine, concentrasi sui creditori non rappresentati dai grandi e battaglieri fondi Usa, ai quali spiegare che è più conveniente un miglioramento delle condizioni oggi che affrontare i tempi incerti dei tribunali di New York.


Secondo la stampa argentina, la nuova controproposta del governo di Buenos Aires avrebbe sorpreso positivamente la controparte. Rispetto alla precedente, difatti, sembra andare maggiormente incontro ai rappresentanti dei creditori. E, di fatti, risulta parecchio migliorativa se confrontata con la prima offerta.

Ai titolari di buoni Exchange emessi tra il 2005 e il 2010 sono riconosciuti i diritti acquisiti, che verranno inclusi senza modifiche nei nuovi titoli in sostituzione. Il valore attuale netto sarà di 53,3 dollari a fronte di 100 nominali, che salgono a 57 nel caso dei titoli Exchange. La decurtazione di capitale sarà mediamente del 3 per cento ed esclusa per gli Exchange. La nuova offerta, inoltre, riconosce gli interesse maturati al 31 agosto del 2020 ai possessori che accettino l’offerta entro l’ultima scadenza indicata.

Un altro aspetto migliorato dal punto di vista dei possessori è l’anticipo del pagamento degli interessi ad agosto 2021: le cedole saranno pagate due volte all’anno, a febbraio e agosto. Un passo in avanti rispetto all’idea iniziale di congelare i pagamenti fino al 2023.

Le indiscrezioni, emerse dopo la divulgazione dei termini della nuova offerta, parlano di un’Argentina appoggiata dal Fondo monetario internazionale e dal dipartimento del Tesoro Usa. Un risultato per il presidente Fernández che avrebbe intrattenuto conversazioni dirette con Washington. E ora punta a rinnovare i negoziati con Fmi, Banca mondiale e Banca interamericano di sviluppo: servono nuovi crediti per rilanciare l’economia avvilita anche dall’emergenza sanitaria.

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