Debito Argentina – La decisione era attesa giacché prima dell’insediamento i responsabili economici del neo presidente, Alberto Fernández, avevano anticipato l’intenzione di rimodulare le scadenze del debito. Così, con decreto di necessità e urgenza il governo ha posticipato al 31 agosto del 2020 il pagamento di obbligazioni per un ammontare totale di nove miliardi di dollari.

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Il decreto viene giustificato dall’esecutivo sulla base delle già dichiarate emergenza economica e finanziaria e sostenibilità del debito pubblico. L’impostazione dello staff economico di Fernández è dare la priorità alla ripresa dell’economia reale e al miglioramento dei principali indicatori sociali, funestati da recessione, inflazione e disoccupazione, con indici di povertà in continua crescita.

Il provvedimento, tuttavia, congela i soli Letes, Lettere del tesoro, emessi in valuta straniera che siano in possesso di istituti bancari e persone giuridiche e non va a pregiudicare le naturali pretese dei possessori privati e le province argentine. Ma i primi costituiscono il 90 per cento dei titoli la cui scadenza viene posticipata.


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Come premette il decreto, “le considerazioni inserite danno conto della persistenza delle severe condizioni che giustificano la decisione di posticipare il pagamento delle obbligazioni e la necessità di adottare misure urgenti per affrontare la drammatica crisi sociale ed economica che affronta il paese”.

La prima reazione dei mercati è arrivata da Fitch, L’agenzia di rating parla di “default parziale” dell’Argentina e ne ha annunciato al ribasso la valutazione sulla base della possibilità di nuovi inadempimenti di Buenos Aires o modifiche unilaterali. Fitch non nasconde di percepire un clima di incertezza rispetto agli accordi a venire con i possessori di obbligazioni in termini di ristrutturazione del debito di scadenza prossima.

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