Debito Argentina – Fallito il tentativo di chiudere i negoziati entro il 12 giugno, si va verso una nuova proroga. Scopo del governo argentino è quello di intercettare il favore dei grandi creditori internazionali, possessori di titoli emessi sotto legge straniera. La proposta, in termini certi, però, non c’è ancora ed è ancora evidente la contrarietà dei rappresentanti dell’altra parte in merito all’ultima offerta di Buenos Aires. Presumibilmente si tratterà ancora per altri dieci giorni mentre cominciano a conoscersi i primi dettagli sulla proposta.

Dal canto suo, il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, ha confermato che l’esecutivo presenterà una nuova offerta ai creditori privati internazionali. Lo stesso, però, un aumento del valore offerto: “Abbiamo presentato un’offerta e stiamo lavorando per migliorarla ma la questione essenziale è che l’accordo deve rispettare il principio della sostenibilità”. Il responsabile dell’Economia torna a sottolineare che la sostenibilità del debito “non è negoziabile”: “L’Argentina propone una riduzione molto modesta del capitale e quello che propone è modificare i tassi di interesse e portarli ad un livello sostenibile”.

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Da quanto emerge, tuttavia, un passo avanti di Buenos Aires verso i creditori ci sarà, almeno rispetto all’offerta del 22 maggio che ha rimediato scarsa accetazione da parte dei creditori: si andrebbero a superare i 50 dollari ogni 100 di valore nominale aggiungendo un copuon legato alle dinamiche dell’esportazioni di prodotti agricoli e allevamento, punto di forza dell’export albiceleste.


Sulla ristrutturazione del debito si è pronunciato anche il presidente, Alberto Fernández, affermando che “è chiaro che l’Argentina deve trovare un accordo con i creditori, ed è chiaro che i creditori non hanno accettato la nostra offerta ma non faremo un’offerta che metta a repentaglio la sostenibilità dell’economia argentina”.

I negoziati sembrano andare verso una minore riduzione sia del capitale in mano ai creditori che del periodo di grazia (l’Argentina vorrebbe pagare dal 2023) con, probabilmente, leggeri miglioramenti sui coupon dei prinicpali bond.

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