La tendenza dell’aumento del debito pubblico non conosce tregua quale che sia il colore del governo che guida l’Argentina. L’ultimo dato ufficiale del ministero dell’Economia, riferito al mese di luglio del 2021, è aggiornato a 343,894 miliardi di dollari risultando cresciuto di 374 milioni di dollari rispetto alla fine del mese precedente.
Dall’inizio dell’anno, il debito pubblico argentino è aumentato di 8,312 miliardi di dollari e, come abitudine nel paese sudamericano, viene calcolato, anche ai fini di alimentare il dibattito politico, anche l’aumento dall’inizio del mandato presidenziale. Dall’assunzione, nel dicembre del 2019, dell’attuale leader della Casa Rosada, Alberto Fernández, il debito pubblico risulta maggiore di 30,595 miliardi di dollari, influenzato anche dalle conseguenze della pandemia sull’economia nazionale e le finanze dello Stato.
Gli analisti sottolineano che il principale fattore che ha inciso sul dato di luglio è la politica cambiaria avendo elevato la parte legata alle dinamiche inflazionistiche, precisamente 1,175 miliardi di dollari. L’80 per cento del debito pubblico netto è in moneta straniera mentre, nonostante rappresenti all’incirca un ottavo del totale, particolare rilevanza ha il debito che l’Argentina ha con il Fondo monetario internazionale e il Club di Parigi (Debito Argentina, primi pagamenti al Club di Parigi dopo lo scampato default).
Tra i principali registri del debito pubblico nel mese di luglio c’è la cancellazione di titoli pubblici per 4,969 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali (4,880 miliardi) in pesos. Al tempo stesso, l’Argentina ha ‘piazzato’ titoli di diversa natura per 5,470 miliardi di dollari.
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