Debito pubblico dell’Argentina – L’Argentina è il paese della regione latinoamericana con il peggiore rapporto tra debito pubblico e Pil. È la conseguenza, spiegano gli economisti, del perdurare del deficit nonostante le recenti ristrutturazioni del debito con gli investitori privati e i due accordi con il Fondo monetario internazionale in appena quattro anni.

Il debito pubblico dell’Argentina ha raggiunto la cifra di 382,249 miliardi di dollari a settembre del 2022, vale a dire un aumento di 59,184 miliardi durante la presidenza di Alberto Fernández. Con questi livelli, il debito pubblico argentino rappresenta il 76 per cento del prodotto interno lordo, 15 punti in più rispetto all’Uruguay (61 per cento). Seguono la Colombia (58 per cento), Brasile (50), Messico (49), Cile (39) e il Perù con il 33 per cento.

Si tratta di dati che emergono da uno studio ad hoc della fondazione Libertad y Progreso, realizzato sulla base delle informazioni ufficiali di ciascun paese. Il report mette in evidenza una certa sfiducia dei mercati. Il prezzo dei titoli di Stato, spigano i redattori, “fa comprendere che chi compra o vende è consapevole che nei prossimitre o quattro anni si smetterà di pagarli aprendo a una nuova ristrutturazione”.


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La critica avanzata all’attuale amministrazione è il percorso che non tiene in considerazione le difficoltà croniche dell’economia nazionale, aggiungendo che non è sufficiente onorare gli impegni assunti con l’ultimo accordo con il Fmi per rimettere il paese in carreggiata. Di qui alla “necessità di riforme strutturali urgenti per evitare una nuova crisi” di sistema.

L’Argentina attuale viene fuori dagli accordi di ristrutturazione precedentemente ricordati perché lo Stato non aveva la necessaria liquidità per far fronte ai pagamenti correnti. Ciononostante, conclude il report, non è stato evitato l’ulteriore aumento del debito pubblico, che oggi si presenta più pesante e problematico rispetto agli altri paesi emergenti.

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