L’Argentina ha registrato un deficit pubblico di 250,4 miliardi di dollari tra il 2008 e il mese di giugno del 2021. È il dato che emerge da una analisi ad hoc dell’Instituto argentino de análisis fiscal (Iaraf), che attribuisce tutto a una assenza di equilibrio cronica e ricorrente.

Una storia economico-finanziaria, quella dell’Argentina, che ha visto chiudere in deficit 54 bilanci negli ultimi 61 anni. In altri termini, nove anni su dieci la spesa pubblica ha superato le entrate, spesso limitate da periodi di recessione e squilibri macroeconomici.

L’analisi dello Iaraf non ne fa una questione politica. Sottolinea, difatti, che “ogni governo dichiara di avere la giusta ricetta per ridurre l’inflazione (uno dei principali sintomi di un sistema in difficoltà) ma riducendo tutto a un set di alchimie che hanno effetti limitati nel tempo”.


Il problema di fondo, aggiungono gli autori dello studio, “è che anno dopo anno, crisi dopo crisi, al di là del colore politico dell’esecutivo, lo Stato argentino spende più di ciò che raccoglie. È un aspetto “sia a livello di entrate che di spesa pubblica”. Il che sta a significare che, oltre a spendere tanto, spesso si spende anche male.

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Dati alla mano, le entrate totali dell’intero apparato pubblico non finanziario nel 2008 sono state di 89,955 miliardi di dollari per toccare il massimo nel 2015 con 178,232 miliardi tornando a scendere a poco meno di 90 miliardi nel 2019. La cifra più bassa degli esercizi finanziari presi in esame è quella del 2020, toccando i 68,904 miliardi di dollari. Un dato chiaramente costretto dal blocco delle attività economiche conseguente alle misure legate all’emergenza sanitaria.

Dal lato della spesa, invece, la spesa pubblica annuale media è stata di 90 miliardi di dollari nel 2008 e 2009, salita con forza a 211,122 miliardi nel 2015 in modo compatibile anche all’aumento delle entrate. Da quel momento in avanti, l’Argentina ha mostrato una tendenza alla diminuzione della spesa pubblica arrivando alla media dei 100 miliardi di dollari del 2019 e 2020.

Negli ultimi tredici anni e sette mesi, il periodo preso in esame dallo Iaraf, la spesa ha sempre superato le entrate con la sola eccezione di alcuni mesi all’inizio del 2008. Si tratta, in totale, di 163 mesi, solo 22 dei quali chiusi con un saldo positivo per lo Stato.

Inoltre, il deficit pubblico medio annuale tra il 2008 e il 2020 si è attestato sui 18,705 miliardi di dollari. Prendendo in considerazione solo gli esercizi chiusi in negativo, invece, il deficit medio annuo è stato di 20,559 miliardi di dollari. Il livello più alto è stato raggiunto nel 2017, con 37,573 miliardi preceduto dal segno meno.

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