Nuova flessione dell’attività industriale in Argentina, secondo i dati dell’Unione industriale, relativi al mese di ottobre 2020. La flessione è del 4,1 per cento su anno e del 5 per cento rispetto al mese di settembre. Il dato di ottobre ferma la tendenza positiva riscontrata a settembre. Il calo dell’attività industriale accumulato nel 2020 sale all’8,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Il livello di capacità utilizzata, segnala l’Unione industriale, nel mese di ottobre è stato pari al 61,8 per cento contro il 60,8 per cento del mese precedente.

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La perdita di produzione dell’industria argentina, indotta da recessione e pandemia, è dovuta soprattutto alla frenata del settore automobilistico che ha perso il 9,8 per cento, al settore del tabacco (-13,5 per cento) e a quello alimentare che registra un -4,1 per cento. Sono, in modo particolare, quelle aree che a settembre 2020 avevano registrato una crescita confortante.

A proseguire sulla traiettoria del calo, al contrario, il settore tessile con -13,4 per cento, il comparto metallurgico (-10,7 per cento) e quello della carta (-4,4 per cento).


La perdita del settore industriale argentino si inserisce in uno scenario che prevede una chiusura del 2020 al -10,5 per cento del prodotto interno lordo. È la recente stima della Cepal, la commissione economica per l’America Latina e i Caraibi delle Nazioni Unite, sottolineando che, dopo il Venezuela, l’Argentina è il paese della regione che risulterà più colpito dalla combinazione di recessione e pandemia di Covid.

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