A causa di problemi nell’importazione di componenti utilizzati nella fabbricazione delle auto, la Fiat Argentina si è trovata costretta a sospendere temporaneamente la produzione nel suo impianto di Ferreyra, nei pressi di Córdoba. Il marchio italiano del gruppo Stellantis si è così aggiunto all’elenco di grandi società che si trovano a modificare – e in alcuni casi sospendere – i ritmi di produzione. Sullo sfondo, gli ostacoli imposti dal governo di Buenos Aires al mercato dei cambi e alle importazioni.

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Solo un mese fa, anche la Fiat Argentina ha subito il colpo dell’assenza di pneumatici prodotti nel paese, arrivando, come le altre grandi case automobilistiche, a rallentare o fermare la produzione. Nella giornata di mercoledì 26 ottobre, spiega la stampa argentina, nella fabbrica di Córdoba, dove viene prodotta la Fiat Cronos, la dirigenza ha sospeso il primo turno e fermato quasi completamente quello pomeridiano e serale, limitandolo a adempimenti minori.

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Gli impianti dovrebbero tornare a regime nella giornata di giovedì, ma secondo indiscrezioni non ci sono certezze circa una soluzione nel breve termine, dipendendo dall’arrivo di componenti arrivati in Argentina ma ancora bloccati alla dogana.

Il tutto avviene poche settimane dopo l’annuncio del numero uno di Stellantis in Argentina, Martín Zuppi – che ha recentemente preso il posto di Cristiano Rattazzi – relativo alla produzione di 250mila unità di Fiat Cronos. È un modello di successo, lanciato nel 2018 e poi risultato il modello più venduto nel paese con una fetta di mercato di poco superiore al 10 per cento: 109mila vetture vendute dal suo lancio. A febbraio del 2022, inoltre, è arrivato al 15,2 per cento del mercato nazionale, migliore risultato per la Fiat dal 1993.

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