Downgrade del credito sovrano dell’Argentina da parte di Fitch, con un declassamento da CCC a CCC-. Una decisione, si legge in una nota dell’agenzia di rating, che dipende dai “profondi squilibri macroeconomici” nonché da “una posizione di liquidità esterna fortemente limitata”. Fattori che, secondo i valutatori, potrebbero portare a un progressivo indebolimento della capacità di rimborso” provocando “un aumento del debito in valuta estera nei prossimi anni”.

Fitch declassa il credito sovrano dell’Argentina

A preoccupare gli investitori, sottolinea Fitch, è soprattutto l’inflazione che anche nelle stime dell’agenzia chiuderà l’anno in corso con un tasso del 100 per cento, il doppio del 51 per cento di fine 2021. La spirale inflattiva, aggiunge la nota, è spinta da un eccesso monetario, dalle pressioni globali sui prezzi e dalle aspettative di svalutazione che influenzano il comportamento dei prezzi.

Dopo aspettative meno negative, recentemente anche la Banca centrale argentina ha ipotizzato ufficialmente una chiusura di anno col 100 per cento di inflazione, conttrariamente all’85 per cento della precedente previsione.


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Nel frattempo anche Moody’s ha criticato le misure restrittive imposte dalla Banca centrale, definendole un ostacolo al normale pagamento dei debiti delle società giacché “limitano significativamente le possibilità di finanziamento delle imprese”. Questo porterà “le società con debito in valuta straniera a un costretto rifinanziamento del debito”.

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