L’Argentina deve adottare una politica monetaria restrittiva. È la chiara indicazione che arriva dal Fondo monetario internazionale nel suo ultimo documento ‘External Sector report 2023’, aggiungendo che Buenos Aires deve abbandonare l’attuale sistema dei cambi a favore di uno semplificato. Insomma, il Fmi avverte l’Argentina proprio mentre il governo di Alberto Fernández è impegnato in complicati negoziati per ottenere nuove e più morbide condizioni sul programma di rifinanziamento del debito di 45 miliardi di dollari.

Il Fmi avverte l’Argentina: servono nuova politica monetaria e riforme

Il rapporto del Fmi non manca di sottolineare che l’Argentina ha chiuso il 2022 con una “elevata vulnerabilità” del debito estero, una condizione estremamente precaria delle riserve, ritrovandosi fuori dai mercati internazionali di capitale. È per questo che l’organismo finanziario multilaterale ora chiede che Buenos Aires ricorra a politiche macroeconomiche “prudenti”. Ciò che occorre al paese sudamericano, viene aggiunto, sono riforme strutturali per promuovere la capacità di export e l’attrazione di investimenti esteri diretti.

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Il ministro dell’Economia, Sergio Massa, con la numero uno del Fmi, Kristalina Georgieva

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Grazie all’intenso dialogo tra il ministro dell’Economia, Sergio Massa, e i funzionari del Fmi, nei mesi scorsi l’Argentina è riuscita a strappare condizioni meno rigide del rispetto nel piano finanziario, in modo particolare l’abbassamento del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo dal 2,4 all’1,9 per cento. Tuttavia, soprattutto a causa degli enormi danni causati dalla prolungata siccità ai principali settori produttivi nazionali, aggiungendosi alla delicata congiuntura internazionale ed energetica, l’esecutivo non sembra in grado di adempiere correttamente.

Queste condizioni straordinarie vengono riconosciute dal Fondo, aprendo a possibili condizioni meno severe, ma ritiene necessario un cambio di passo per riequilibrare l’assesso macroeconomico del paese, gravato anche dall’alta inflazione, che ha superato il 115 per cento negli ultimi dodici mesi (Inflazione in Argentina, a giugno cala ma è la terza più alta del mondo: +115% su anno). Ciò che Massa riuscirà a ottenere dal Fmi (si attendono comunicati ufficiali in questi giorni) sarà fondamentale per la sua immagine agli occhi dell’elettorato e all’interno della coalizione che lo sostiene come candidato alle prossime elezioni presidenziali. Con gli occhi puntati soprattutto sull’ala peronista legata a Cristina Fernández, per nulla aperta a “concessioni” all’istituto.

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