In sedici anni, la fuga di capitali dall’Argentina è stata di oltre 172 miliardi di dollari. Emerge dopo l’ultimo rapporto della Banca centrale sul bilancio cambiario. Dall’assunzione del governo di Mauricio Macri, l’acquisto legale di divisa estera è salito a 70,210 miliardi di dollari. Solo nell’ultimo semestre le operazioni hanno totalizzato 10,881 miliardi di dollari, evidentemente influenzate dall’incertezza politica in vista delle elezioni di ottobre.

fuga di capitali dall'Argentina economia


Quello della fuga di capitali dall’Argentina non è certo un fenomeno recente, ma un fattore permanente almeno degli ultimi cinque decenni. Riducendo l’analisi agli ultimi quattro governi, la cifra è di 172,369 miliardi di dollari che il paese ha perso per sfiducia verso la gestione del paese e dell’economia.

Tra i Kirchner e Macri: 16 anni di fuga


Durante il governo di Néstor Kirchner l’uscita di capitali è stata di 17,250 miliardi di dollari, cifra più o meno contenuta dopo l’emorragia verificatasi prima e dopo il collasso del 2001/2002. Col primo mandato di Cristina Fernández, invece, la ‘fuga’ è salita a 70,135 miliardi, influenzata anche dalla crisi finanziaria globale.

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Il secondo mandato della ‘presidenta’ è stato quello del controllo dei cambi, che ha reso più difficile l’uscita, ridotta a 14,775 miliardi. Il totale della gestione kirchnerista è, dunque, di 102,159 miliardi di dollari che, sommati agli oltre 70 dell’era Macri, portano alla cifra di 172,369 miliardi, più o meno la metà dell’attuale prodotto interno lordo del paese.

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Calcoli degli analisti alla mano, la media annuale peggiore è dell’attuale esecutivo. Se quella di Néstor era di 3,450 miliardi e quella del primo governo della consorte di 17,534, la media annuale di Macri supera di poco i venti miliardi.

Statistiche a parte, però, ciò che rileva è lo stock di risorse del settore privato perse ‘nel nulla’. Risorse non canalizzate verso la produzione di ricchezza, quindi senza un loro impiego in progetti imprenditoriali e investimenti. A tutto danno dell’economia nazionale presente e futura.

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